Sabato 30 marzo 2019

La sveglia suona un quarto d'ora prima del previsto. Laura teme di non riuscire ad arrivare puntuali all'appuntamento al parcheggio davanti alla Certosa fissato per le 6.15. Abbiamo scelto di partecipare al viaggio organizzato dall'agenzia Insolita Itinera in Umbria ed ora siamo in macchina ad attendere l'arrivo del pullman. Il cielo è completamente sereno ma fa ancora freddo ed è preferibile aspettare al coperto. Vediamo uscire dalle auto parcheggiate i partecipanti al tour qualche minuto prima dell'ora fissata per la partenza. Ci giriamo e ci accorgiamo che il mezzo che ci porterà lungo il nostro percorso è già arrivato. Siamo in 18. Mancano all'appello due persone. Per un malinteso era previsto che una dovesse salire alla Certosa ed arrivando all'autostazione ha visto partire il pullman dalla pensilina 25. Adesso stiamo andando a recuperarla. Dell'altra nessuna notizia. Erika la nostra accompagnatrice la sta chiamando al cellulare ma non risponde. Quando ripartiamo dall'autostazione riesce a contattarla. Purtroppo credeva che l'orario della partenza fosse il solito alle 7 e non si era accorta dell'anticipazione di un'ora. Non riusciamo a recuperarla perché il pullman dovrebbe riattraversare la città per andarla a prendere alla fermata dove sta attendendo il bus. Raggiungiamo l'autostrada e ci dirigiamo verso Firenze. Il traffico è scorrevole e Francesco, il nostro autista, non ha difficoltà a dirigersi velocemente verso la nostra prima tappa. Una sosta prima di lasciare l'autostrada nell'area di servizio e imbocchiamo la statale n. 3. Ci sorprende lo scorgere alla nostra destra la distesa d'acqua di un lago. Il sonno e la stanchezza ci impediscono di riconoscerlo subito. Si tratta del Trasimeno ed un traghetto sta navigando verso le isole. Una deviazione ci obbliga a lasciare la E45 per percorrere la vecchia strada con numerose curve ed arriviamo a Spoleto con 15 minuti di ritardo sull'orario previsto. Parcheggiamo il pullman ai piedi della città che si trova, come la maggior parte della cittadine umbre lungo un pendio protetta da alte mura. Attraversiamo il ponte lungo il torrente ora secco che scorreva lungo le mura e cominciamo a salire servendoci di una serie di lunghe scale mobili.


Dopo la quarta abbandoniamo il comodo servizio per dirigerci verso il Duomo. La meta della mattinata è il Museo Archeologico che si trova accanto all'antico teatro all'aperto. Ci accoglie Anna Rita, entusiasta archeologa che ha partecipato agli scavi dei reperti provenienti da recenti ricerche che documentano la presenza dell'antico popolo umbro già nell'età del bronzo nella val Nerina. Spiccano fra i corredi funebri ritrovati nella necropoli gli scettri regali con raffigurazioni di animali e guerrieri

Scendendo, al piano sottostante sono esposte le lapidi romane trovate nello scavo del teatro. Nella sala più grande è stato riportato un affresco raffigurante l'ultima cena. Autore un ignoto pittore locale. Sulla destra sono ritratti i committenti, a sinistra Sant'Agata, a cui era dedicato il monastero che qui si trovava. con i seni su un piatto .

La disposizione dei commensali è classica con Giuda al lato opposto della tavola rispetto al Cristo ma anche un altro dei dodici apostoli è stato raffigurato davanti al lato della tavola che occupa Giuda e, affinché non ci si possa confondere, il traditore mostra agli spettatori il sacchettino con i trenta denari.

Una visita alla collezione Canzio Sapori che occupa l'ultima stanza del piano poi una foto ricordo seduti sui gradini del teatro. Abbiamo scelto di non partecipare al pranzo organizzato dall'agenzia per non appesantirci troppo e scegliamo di assaggiare due tranci di pizza di fianco alla fontana che chiude la piazza principale della città.

Seguendo la strada percorsa in mattinata ci dirigiamo alla cattedrale di Santa Maria Assunta. La facciata è illuminata perfettamente dal sole e l'interno è visitabile nonostante temessimo che fosse chiuso durante le ore del pranzo.

Siamo gli unici visitatori e possiamo ammirare in completa libertà gli affreschi dell'abside di fra’ Filippo Lippi divisi in quattro scene della vita di Maria: l'annunciazione, la natività, la dormizione e l'incoronazione.

Nella cappella in fondo alla navata di destra la Madonna di San Luca. Una delle tante icone attribuite all'evangelista.

Bella la cappella delle Reliquie con gli armadi decorati da Giovanni Andrea di Ser Moscato dove è stato provvisoriamente ubicato il crocefisso di Benedetto Da Mariano proveniente dalla Chiesa della Madonna Bianca di Ancarano di Norcia, da poco restaurato.

A destra uscendo, nel catino absidale della cappella Eroli un gruppo di affreschi del Pinturicchio del 1497 raffiguranti la Madonna col Bambino fra i santi Giovanni Battista e Stefano, in alto il Santo Padre Benedicente fra due angeli e in basso dipinto, come se si trattasse di un paliotto, il Cristo.

Alle 15 torniamo in fondo alla piazza al ristorante “Il tempio del gusto” dove hanno pranzato i nostri compagni di viaggio. Qui ci aspetta Stefano per accompagnarci nella visita della città.

Proprio davanti al ristorante ci mostra l'arco di Druso in parte interrato e nascosto, un arco romano degli inizi del primo secolo a ridosso del tempio romano e della chiesa di Sant'Ansano. Che era l'ingresso dell'antico foro, oggi piazza della Libertà, di fronte la Fontana del Mercato. Girando a destra arriviamo davanti al municipio e nei sotterranei del palazzo visitiamo la casa romana. La costruzione risale al secondo secolo ed si trovava in una posizione dominante rispetto al foro. All'interno eleganti mosaici bicolori.

Stefano ci fa percorrere alcuni vicoli per darci la sensazione di come fosse il tessuto urbano medioevale sino a portarci davanti alla fontana del Mascherone.

Giriamo a destra sotto la rocca Albornoziana per osservare la base delle mura ciclopiche. Proseguendo il cammino sotto due file di lecci arriviamo ad un punto panoramico per vedere il ponte delle Torri, derivato da un acquedotto romano e verso la valle la chiesa di San Pietro fuori le mura.

Ritorniamo indietro per raggiungere la cattedrale che rivisitiamo assieme al gruppo. Una foto ricordo davanti al sagrato poi rigraziamo e salutiamo Stefano.

Sono le 18 e la visita della città si è protratta oltre il previsto. Il tempietto del Clitunno, ultima visita prevista nella giornata ha già chiuso i battenti. Come alternativa Erika ci fa portare da Francesco davanti a San Pietro extra moenia. Il sole al tramonto illumina magnificamente gli altorilievi della facciata.

Accanto alle illustrazioni di scene del Nuovo Testamento, di Cristo e dei santi (Pietro, Andrea, Michele Arcangelo), ci sono le rappresentazioni di novelle allegoriche medievali, rilette in chiave cristiana: uomini in fuga da leoni simbolici del male si trovano accostati a Gesù che lava i piedi a Pietro e Andrea; il ricordo della vocazione dei due fratelli apostoli confina con una favola i cui protagonisti sono una volpe che si finge morta per azzannare dei corvi.

L'interno della chiesa è spoglio ma suggestivo. Fra la navata centrale e quella di destra è stato organizzato in modo molto intelligente un punto di ritrovo per bambini con piccole sedie e tavolini pieni di matite colorate.

Lasciamo Spoleto per raggiungere Foligno. Qui è prevista la cena ed il pernottamento presso l'Albergo Le Mura di fianco alla chiesa di San Giacomo e davanti al torrente Topino. Poco dopo raggiungiamo le nostre stanze per una doccia ristoratrice: solo per chi riesce a farla. Io sono troppo stanco e l'unica cosa che riesco a fare prima di cena è di buttarmi sul letto. Cena con ottimi antipasti (prosciutto di Norcia, frittatina con asparagi, bruschetta con crema di fave), una deliziosa porzione di maltagliati e ceci poi un piatto di strangozzi. Triste la tacchinella con patate arrosto che ci viene servita per secondo. Recuperiamo nel finale con la torta all'arancio servita con crema calda. Con un simile menù il pranzo si dilunga oltre misura e alla fine non ci resta che andare a letto. Questa notte cambia l'orario ed abbiamo un'ora di meno di sonno.

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