Domenica 31 marzo 2019.

Mi sveglio alle 6 e pregusto il piacere di fare la doccia che ho rinviato ieri sera. Entro in bagno e faccio scorrere l'acqua. Quando entro nel box è ancora fredda gelata. Apro tutti i rubinetti del bagno ma non riesco ad ottenere risultati migliori: l'acqua rimane sempre fredda. Quando scendo per la colazione avverto la padrona dell'albergo: per un guasto l'acqua calda non c'è. In processione tirando le nostre valige attraversiamo il ponte e aspettiamo il pulmann sulla riva opposta. Anche oggi la giornata è splendida: un magnifico sole e nessun movimento d'aria.

Scendiamo a Spello in via centrale Umbra e fatti pochi passi raggiungiamo la Porta Consolare con tre aperture. Quella centrale per i carri e pedonali le due laterali. Sopra delle statue reimpiegate come decorazione prese da templi pagani. A fianco la torre sormontata da piante. Pian piano saliamo lungo la via Consolare per raggiungere la cattedrale di santa Maria Maggiore, chiusa per restauri. Sul sagrato abbiamo appuntamento con la nostra guida che ci ha dato buca.

Ha girato l'incarico ad una collega che ancora non si vede. L'aspettiamo gironzolando qua e là poi alle 10.25 arriva Alessandra. Al posto della cappella Baglioni e degli affreschi del Pinturicchio entriamo in Sant'Andrea dove possiamo vedere, sempre del Pinturicchio, la Madonna col Bambino e Santi, assieme ad un crocefisso attribuito a Giotto. Proseguendo arriviamo al palazzo comunale, Palazzo Cruciani. La piazza è stata da poco riadattata abbattendo gli alberi esistenti sostituendoli con una incolore spianata in cemento.

Ci fermiamo nell'atrio per vedere un lapidario con le steli trovate nei dintorni e salire al primo piano per vedere la sala degli Zuccari. Al secondo piano è situata la mostra permanente delle opere di Emilio Greco.

Ritorniamo al primo piano ed Alessandra ci apre una stanza, a cui si accede dalla sala Petrucci, dove è custodito il Fondo Antico della Biblioteca Comunale: una collezione di antichi libri riposti in un armadio dipinto che copre tutte le pareti. I libri provengono dai monasteri della zona.

Cominciamo a scendere e imbocchiamo a destra un piccolo vicolo che ci porta a Porta Venere, sormontata ai lati dalle torri di Properzio, due costruzioni dodecagonali che incorniciano il panorama che si apre sulla valle. La nostra visita si conclude alla Villa dei Mosaici. Fuori le mura poco più di dieci anni fa è stata scoperta una villa.

L'ultima volta che sono stato a Spello l'area era protetta da un pallone, ora è stata approntata, come a Rimini per la casa del Chirurgo, una struttura che funge da museo. Ancora pochi passi e raggiungiamo il ristorante alla Locanda del Postiglione che si trova davanti alla Porta Consolare. La sala a volta si riempie e la confusione è totale. Due camerieri ci servono con rapidità e precisione una serie di antipasti fra cui spicca il patè di fegato con bruschette calde mentre la mortadella alla brace somiglia ad un wurstel. Francesco ci carica dove ci ha lasciato questa mattina e

recuperiamo la visita al tempietto del Clitunno che non siamo riusciti a fare ieri. L’edificio, che riutilizza elementi architettonici di età romana, ha la forma di un tempietto classico: poggia su alto podio con fronte costituita da quattro colonne corinzie che sorregge la trabeazione su cui corre l’iscrizione che dedica la chiesa al “Dio degli angeli”.

L’interno ha l’abside con una decorazione dove si uniscono scultura a rilievo e affreschi di tema cristiano (Cristo benedicente, San Pietro, San Paolo, Angeli con Croce Gemmata), datati all’VIII sec. d.C. Recenti studi hanno circoscritto la cronologia dell’edificio all’età longobarda, con un’oscillazione tra il VII ed l'VIII secolo. Avevo un vago ricordo del luogo che ho visitato più di dieci anni fa e giudicato poco interessante. Tornandoci ho capito: nella precedente occasione il tempietto non era visibile e la visita che avevo fatto si era limitata alle fonti. Un altro breve tratto percorso in pullmann e ci fermiamo in aperta campagna. Una passeggiata ci porta davanti al Centro Visita e Documentazione Ugo Ciotti che funge da ingresso all'area archeologica di Carsulae, antica città romana che sorgeva sul ramo occidentale della via Flaminia che attraversava la città da sud a nord coincidendo col suo cardo massimo ed è stata abbandonata in seguito a cedimenti del terreno carsico. Gli scavi hanno riportato alla luce i resti di alcuni edifici. Guidati da Massimiliano iniziamo la visita dalla chiesa dei santi Cosma e Damiano dell'XI secolo che riutilizza in parte un edificio preesistente e materiali di reimpiego. Si accedeva al foro situato ad ovest della via Flaminia tramite due archi monumentali. Uno è stato in parte ricostruito.

Proseguendo lungo la strada arriviamo all'arco di San Damiano che era la porta di ingresso a nord del centro urbano. Al di là della porta tre monumenti funerari. Uno è del tipo a tamburo su uno zoccolo quadrangolare. Il secondo è di tipo a torre con la copertura a cuspide. Del terzo si conserva unicamente il basamento a pianta quadrata.

A breve distanza una tomba a cassone con un sarcofago in piombo che conteneva i resti di una fanciulla. Ritorniamo sui nostri passi per raggiungere verso est l'anfiteatro e al di là il teatro. Giriamo attorno ai resti dell'edificio per tornare all'uscita. Poco dopo le 18 iniziamo il viaggio di ritorno. Il sole ormai basso sull'orizzonte colpisce i nostri occhi ma sembra non infastidire minimamente Francesco, il nostro autista. Il traffico della domenica comincia ad essere intenso e i primi autotreni si sono già messi in moto. Facciamo una sosta poco prima di Firenze ed arriviamo davanti alla Certosa dopo le 22.30. Il viaggio è stato molto bello ma intenso, sono sconvolto dalla stanchezza e mi rendo conto che probabilmente “non ho più l'età”. Oltre ad avere guide competenti e piene di entusiasmo per il loro lavoro, Erika ha aggiunto informazioni preziose che ci hanno permesso di vivere nel modo migliore questa esperienza. Inoltre ci ha sempre tenuti informati sulla situazione di Leonardo che non sembra voler affrettarsi per venire a vedere gli itinerari insoliti di questa nostra bellissima Italia.

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