Giovedì 13 ottobre 2005

Djerba-Gabés-Sfax-El Jem-Monastir (Km. 409)

La giornata é splendida ed il cielo é sgombro di nubi. Caricati i bagagli sul tetto dei fuoristrada partiamo diretti ad Ajim. Percorriamo in senso contrario la stessa strada che abbiamo fatto ieri dopo il tramonto. Adesso le vie sono piene di ragazzi che vanno a scuola. Sono tutti sorridenti ed a gruppetti si dirigono verso la loro aula. Poco dopo le otto siamo all'imbarco dei traghetti. Le auto si mettono in fila. Seguiamo Hamda che ci raduna per illustrare il programma della giornata. Dopo tre quarti d'ora giunge il turno per imbarcarci. La costa in questo punto dista tre chilometri dall'isola e dopo un quarto d'ora siamo all'attracco. Una breve attesa che si liberi l'ormeggio e, sbarcati a terra, risaliamo sulle auto. Siamo diretti a Gabés per visitare il mercato delle spezie. Accanto alla strada campi con filari di ulivi si stendono a perdita d'occhio. Il traffico é decisamente aumentato e le auto fanno fatica a proseguire a ranghi compatti. I sorpassi sono difficoltosi e, anche se la strada prosegue diritta, continue cunette allungano i tempi di attesa per i sorpassi e pochi sono i momenti in cui non si incrocia un veicolo. Alle 10,30 scendiamo al centro di Gabés ed entriamo nel mercato. A prima vista non sembra molto diverso dai tanti che già abbiamo visto. Poi, guardando con più attenzione ci accorgiamo della bellezza degli archi del porticato che poggiano su piccole colonne quadrate. Dopo mezz'ora e dopo aver acquistato i francobolli per le cartoline, risaliamo in macchina e via di nuovo attraverso la pianura. Poco prima di Sfax una breve sosta tecnica. Dobbiamo sbrigarci. L'anfiteatro romano di El Jem chiude alle 16. Siamo tutti impegnati e nessuno si attarda un minuto di troppo. Alle 13,15 entriamo nell'hotel Donia di Sfax per il pranzo. Ci servono un'insalata, merluzzo fritto con patate fritte e riso, una coppa di gelato al limone. In meno di un'ora siamo di nuovo in macchina. I filari di ulivo scorrono al nostro fianco ed il traffico si fa sempre più caotico.

Alle 15,30 entriamo a El Jem. L'anfiteatro che appare davanti a noi, é posto al centro del paese. Si tratta di una costruzione imponente. Espletate le formalità dell'ingresso e del pagamento del "droit de foto" entriamo nell'arena. Handa riduce le spiegazioni al minimo e ci lascia liberi di salire sulle gradinate superiori per scattare le foto ricordo. Il sole al tramonto accende e risalta il colore della pietra. Alle 16,05 implacabilmente il monumento chiude.

Attorno alla costruzione dal lato sud ovest c'é un porticato con piccoli negozi pieni di cose vecchie o invecchiate. Il monumento visto all'esterno dal lato del sole é bellissimo.

La cancellata rende difficile fotografarlo. Uno dei negozianti ci invita a salire sul tetto per fare meglio le foto, ma non possiamo. Siamo già in ritardo all'appuntamento e dobbiamo affrettarci. Alle 16,30 arriviamo ultimi alla macchina con il dispiacere di non aver potuto fermarci qualche minuto di più.

Arriviamo a Monastir alle 18 all'albergo Rosa Beach. Dopo aver scattato la foto di gruppo del nostro mezzo, salutiamo gli autisti. L'albergo é posto direttamente sul mare e dalla piscina si accede alla spiaggia. Possiamo cenare dalle 19 alle 21. ma é meglio anticipare se vogliamo trovare un buffet completo. Prima delle otto entriamo nella sala da pranzo dove é riservata un'ala per noi. Il buffet non é particolarmente ricco ma troviamo piatti gustosi. Mi avvicino ad una padella con un grosso pesce presidiata da un cuoco. Chiedo di che cosa si tratti. La risposta é: cumin. Non riesco a capire cosa sia ed il cuoco traduce: cane di mare. Continuo a non capire, poi un lampo di genio: si tratta di pescecane! Alle 20,30 quando ancora non abbiamo finito di cenare, nella sala non si respira. Fa caldo e l'aria condizionata é spenta. La stagione estiva termina il 15 settembre, dopo, in base alle disposizioni, non può più fare caldo e gli impianti di condizionamento devono essere spenti. Chiediamo che vengano aperte le finestre ed anche in questo caso la risposta é negativa: sono sbarrate. Almeno accendete la ventilazione. Il servizio é terminato e la ventilazione é chiusa. Ogni albergo usa un metodo particolare per liberare al più presto la sala, qui si servono della sauna. Il programma non prevede la visita di Monastir e dopo aver espresso il nostro disappunto ad Hamda, prendiamo un taxi e raggiungiamo il centro. La città, vista di sera é affascinante. Il Ribat spicca maestoso ed il cimitero con i bianchi monumenti anonimi dà un senso di profondo raccoglimento. La spianata davanti al mausoleo di Bourguiba conferisce all'insieme un effetto scenografico imponente. Rientriamo dopo aver fatto un giro in auto davanti alla casa natale del presidente Bourguiba ed alla sua residenza estiva.

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