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Venerdì 7 luglio 2006

Non siamo abituati a dormire con la luce e dalle tende della grande finestra alle quattro già filtra luce. Alle sette il sole alto penetra illuminando la stanza che guarda ad est. Alle 8,55 appuntamento nella hall. Non siamo i soli ad aver scelto lo stesso luogo e la stessa ora per trovarci. La grande sala é piena e facciamo un po' di fatica a riunirci. Guidati da Dimitri partiamo alla conquista del pullman. La giornata è splendida, fa caldo ma una piacevole brezza ci accompagna. Percorriamo la prospettiva Mira (viale della pace). Incrociamo la circonvallazione dei giardini, che ha uno sviluppo di 15,6 chilometri, costruita abbattendo la cinta muraria del 7-800. Il traffico é intenso e per attraversare la circonvallazione dobbiamo attendere più di due cicli semaforici. Dopo aver attraversato l'anello dei boulevard percorriamo la via dei macellai ed attraversiamo la piazza Lubianka, dove aveva sede il KGB in una costruzione a sette piani con una base rivestita di granito. Dimitri ci racconta che veniva definito il palazzo più alto di Mosca, perché di lì si vedeva la Siberia. Passiamo a fianco della cattedrale ortodossa di Cristo Salvatore, voluta dallo zar Alessandro I.

Fu abbattuta all'inizio del secolo scorso e ricostruita uguale all'originale nel 1990.

E' la più grande cattedrale ortodossa della Russia e le sue cupole a forma di cipolla sono ricoperte di oro zecchino.

La città é piena di parchi ed il verde a disposizione per ogni abitante é di diciotto metro quadri.

Dopo un'ora dalla partenza ci fermiamo davanti alla chiesa di San Basilio ed a piedi proseguiamo verso la piazza Rossa.

Dobbiamo fermarci all'inizio della grande spianata che sorge a fianco del Cremlino: stanno consegnando i diplomi dell'accademia militare ed una serie di transenne impediscono l'accesso.

Al centro sono schierati i neo ufficiali che ad uno ad uno si staccano dai rispettivi plotoni per la consegna dei diplomi.

Saliamo nuovamente sul pullman e percorriamo il lungo Moscova del Cremlino.

Siamo diretti verso ovest al Monastero delle Novizie. Tutt'attorno alla città si trovavano monasteri fortificati che servivano da rifugio per le donne della nobiltà che prendevano i voti. Con la loro dote aumentavano le ricchezze del monastero. All'ingresso acquistiamo il permesso per fotografare (60 rubli per foto 160 per video).

Passiamo sotto la chiesa di San Giovanni che sovrasta l'ingresso ed entriamo nel cortile interno, suggestivo e pieno di verde.

Mi impegno a far fruttare l'investimento fatto, riprendendo l'interno da ogni angolatura.

Al centro del cortile la cattedrale della Madonna di Smolensk, con stupendi affreschi e un'iconostasi dorata a cinque ordini in stile barocco. Terminiamo la visita entrando nel museo che conserva splendide icone.

Risaliti sul pullman attraversiamo la Moscova e saliamo sulla collina dei passeri, una piccola altura che sovrasta di 85 metri il centro della città. Passiamo accanto all'università percorrendo i viali che la circondano con meli piantati lungo i lati. Ci fermiamo per osservare la città da un punto panoramico, si distinguono da un lato e dall'altro le due torri della televisione: a sinistra quella nuova e a destra quella costruita nel 1930 ormai in disuso. In mezzo il centro con le cupole della cattedrale ortodossa e le torri del Cremlino. Ritorniamo in centro nel quartiere della Transmoscova. Ci fermiamo per il pranzo al ristorante Kazacij Kuren' (insalata con funghi, potage di funghi, merluzzo, gelato con frutti di bosco). La prossima tappa è la via pedonale Arbat: un'antica strada di 750 metri che recentemente è stata pedonalizzata. Nel mezzo una serie di bancarelle dove per lo più espongono le loro opere artisti locali e per questo viene definita una piccola Montmartre, ma poco somiglia all'originale. Anche qui qualcuno tenta l'approccio per un ritratto al volo ma con scarso successo. Il sole del pomeriggio scalda e passeggiando davanti alle vetrine cerchiamo il lato in ombra.

Alle 16,10 appuntamento davanti al ristorante McDonald's per ritornare in albergo servendoci della metropolitana. Dimitri ci dà una serie di istruzioni su come dovremo comportarci, una volta entrati nel sottosuolo e qualcuno si adombra: "Come se non avessi mai preso la metropolitana!" Ma qui tutto è complicato: le scritte in cirillico rendono difficile decifrare i nomi e decidere da quale lato dei grandi saloni passi il convoglio da prendere può essere difficoltoso.

La gente, ancora poco numerosa, ci incalza e tenta di passare. Chi ha fretta supera sulle scale mobili a sinistra.

I saloni delle stazioni, uno più sfarzoso dell'altro con lampadari in bronzo e marmi alle pareti, sono tutti diversi.

Ad ogni fermata Dimitri ci spiega dopo quante fermate dovremo scendere dal convoglio su cui stiamo per salire. Quando si tratta di una sola ci dice di scendere alla prossima. Quando sono più di una ci dice: "Scendete dopo tre fermate". E per evitare ogni possibile equivoco ripete: "Alla prima no, alla seconda no, alla terza si!" Alle 18 arriviamo alla fermata davanti al nostro albergo e scendiamo.

Ci rinfreschiamo un attimo, una breve passeggiata e poi a cena. Riusciamo a conquistare il salone a piano terreno ma ci accorgiamo che non è un vantaggio: troppi sono i posti a sedere rispetto ai servizi ed il menù è identico a quello degli altre sale da pranzo. Nessuno serve le bevande ai tavoli e conquistare un bicchiere è un'impresa.

Alle 22,45 appuntamento per la visita alla Mosca di notte, (un'escursione facoltativa dal costo di 20 euro). Abbiamo aderito quasi tutti e partiamo. Sembra ancora giorno. Facciamo un percorso di avvicinamento in attesa che la luce cali ed arrivati dalla parte opposta della città ci dirigiamo al parco della Vittoria situato lungo la strada che porta al campo di battaglia dove vennero sconfitti i francesi.

All'inizio del parco un arco di trionfo bianco e verde e sulla sinistra un grande monumento in bronzo a forma di baionetta. Quasi in cima al monumento la statua della vittoria greca Nike con a fianco due arcangeli. Davanti al monumento una lunga serie di fontane rettangolari con i getti illuminati da fari rosa.

Risaliamo sul pullman e ci fermiamo davanti al Monastero delle Vergini dalla parte del fiume. Le bianche mura si riflettono nell'acqua con un effetto suggestivo. Raggiungiamo la piazza Rossa dalla parte opposta della chiesa di San Basilio e questa volta riusciamo ad attraversarla.

I magazzini Gum sono illuminati con una serie di lampadine che ne disegnano i contorni e sulla sommità sono disposte varie serie di riflettori che dirigono la loro luce verso il Cremlino, il Museo Nazionale e San Basilio. Torniamo sul pullman: Dimitri ci saluta, va a casa prendendo la metropolitana, anche per lui la giornata è stata impegnativa. Stanchi e con i piedi doloranti all'una e mezza rientriamo in albergo.

Ci rimangono poche ore di sonno. Non solo in sole si alza presto domani mattina, anche noi che dobbiamo essere pronti per partire alle 8,30.

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