Venerdì 25 giugno 2010


Alle 8,30 imbocchiamo l'autopista dell'Atlantico diretti a sud. C'è nebbia e fa freddo. Alle 9,20 passiamo Ria de Vigo. I raggi del sole filtrano a fatica. Passato Vigo la nebbia aumenta. Alle 10 passiamo il confine e guadagniamo un'ora tornando alle 9. Alle 10,30, dopo tre ore di viaggio arriviamo a Porto nella plaça de Mousinho de Albuquerque che ha al centro una colonna sulla cui sommità un gruppo statuario ritrae un leone che azzanna un'aquila: rappresenta la lotta dei portoghesi alleati degli inglesi contro i francesi. Percorriamo il viale Boa Vista per 5 chilometri verso il mare sino ad arrivare alla plaça de Conclaves Zarco con al centro la statua equestre di Giovanni VI davanti al "castelo du casio" (castello del formaggio), fortezza di san Francesco Saverio. Al nostro arrivo la città ci mostra il suo aspetto caratteristico: cielo grigio, come la maggior parte delle sue case. Gli abitanti di Porto sono detti anche trippajeros perché hanno lasciato la carne di pregio ai marinai, favorendone la vittoria e facendo guadagnare alla città l'appellativo di invicta. Ci fermiamo per dare uno sguardo al castello e poi proseguire lungo la costa dell'Atlantico sino alla foce del rio Douro che costeggiamo sino al centro della città.

Raggiungiamo la cattedrale (La Sé) costruita in epoca romanica e rimaneggiata nei secoli successivi. L'interno, a tre navate, presenta cappelle barocche e ci soffermiamo davanti alla cappella del sacramento con un altare in argento del 1600. Prima di uscire entriamo nel chiostro gotico. La visita è a pagamento, ma ne vale la pena! Fini azulejos decorano le pareti. Si affacciano sul chiostro la cappella di Saõ Vicente e la sacrestia. Attraverso varie scale si sale sopra al porticato e si accede al tesoro del tempio ed alla sala del Capitolo.

Lungo le scale gli azulejos descrivono semplici scene di vita quotidiana. Ci affrettiamo per uscire perché il pullman sta per partire verso il ponte D. Louis che attraversiamo per recarci alla cantina Calem, dove ci spiegano come viene prodotto il vino Porto e ci mostrano le botti in cui viene invecchiato. Di fronte alla cantina sono ormeggiati i rapelos, le barche tipiche per il trasporto del vino lungo il fiume Douro (Duero in Spagna).

Al termine della visita una degustazione con un bicchiere di branco e uno di tinto che si divide in ruby, se invecchiato tre anni e tawny se barricato altri tre anni. Nella sala della degustazione una classe di bambini della scuola elementare: qui li abituano subito. Torniamo dalla parte opposta del fiume per pranzare al ristorante Downing Street che si trova al numero 10 di Plaça de Ribeira. Ottima l'insalata mista ed il maiale con piselli e verza, marinato nel vino, odori ed aceto e cotto al forno nel suo sugo. Chiude il pranzo una torta al cioccolato con panna. Ottimi i vini che ci vengono serviti. Nella piazza de Ribeira é stato allestito un maxi schermo per consentire di seguire la partita Portogallo Brasile che sta per cominciare: non potendo più tifare per l'Italia ci aggreghiamo ai tifosi locali. Il battello che ci porta a fare un giro lungo il fiume sotto i ponti, è pronto all'imbarcadero alla fine della piazza. Il sole ha bucato la cappa di nebbia che avvolgeva la città ed il giro diventa splendido anche perché il nostro buonumore è stato corroborato da abbondanti libagioni. Prima che la partita finisca ci dirigiamo verso la igreja de San Francisco, tempio dalle fattezze gotiche e romaniche che ha all'interno decorazioni barocche dorate. La chiesa non è più consacrata e si paga un biglietto per entrare. Non è consentito riprendere foto o video, forse affinché l'addetta all'ingresso possa vendere con più facilità i depliant con le immagini della chiesa. Ai piedi della scalinata di accesso parte un piccolo tram per un servizio turistico lungo il fiume. Risaliamo in pullman e alle 18 raggiungiamo il nostro albergo hotel Villa Valè.

Dopo la cena a buffet in albergo, alle 21,15 partiamo per un tour notturno della città. Scendiamo dal pullman davanti alla chiesa di San Ildefonso. Percorriamo la rua de Passos Manuel sino ad arrivare alla avenue dos Aliados, chiusa da una parte dal municipio, che sfocia nella piazza da Libertade.

Ancora pochi passi e ci troviamo davanti alla Estasao de San Bento. Nell'atrio dell'edificio, che era un convento, grandi azulejos alle pareti, con descrizioni di giostre da una parte e l'incontro fra il re e la principessa inglese che ha sposato qui nella cattedrale. Risaliamo in pullman, attraversiamo il nuovo ponte costruito nel 1963 e ci portiamo davanti a quello di Dom Luis I per ammirare la città che si specchia sul fiume con una miriade di luci. Percorriamo una diversa strada per tornare in albergo e poco dopo le 11 raggiungiamo le nostre stanze.

Prosegui

Torna alla pagina iniziale del diario