Sabato 26 giugno 2010
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Purtroppo è proibito fotografare l'interno e il controllo continuo del guardiano ci impedisce di farlo anche di nascosto. Capisco che si debbano proteggere gli interni dalla luce dei lampi delle macchine fotografiche ma non riesco a capire il moltiplicarsi dei divieti di fare fotografie o riprese con la luce ambiente. |
La stessa cosa avviene per la visita alla cappella che ha sulla parete di destra un magnifico organo con canne e trombe, mentre quando visitiamo l'aula magna, l'aula degli esami privati e la sala delle armi la sorveglianza è meno assidua e riusciamo a fissare le immagini degli scanni dove sedevano coloro che assistevano ed in particolare quello scottante riservato allo studente che discuteva la propria tesi di laurea. |
Scendiamo lungo le ripide strade sino ad arrivare alla vecchia cattedrale romanica a tre navate con il matroneo. Riesco a fare una velocissima visita del bel chiostro e quindi proseguiamo sino al centro della città. Passeggiamo lungo la Rua Directa sino ad una piazza di fronte al ponte. Al centro è situata la statua di Joaum Antonio de Aguiar, davanti un musicista con un solo braccio suona la tastiera e canta. Arrivati all'appuntamento col pullman di fronte all'hotel Astoria attraversiamo il fiume Mondego ed andiamo a pranzare al ristorante O Observatorio. Aperitivo con crostini di patè di "figato de porco" e di "sardinha con tomate", crema di piselli e maialino arrosto con patate fritte. |
Alle 15 partiamo diretti a Fatima dove arriviamo in meno di un'ora. Siamo all'hotel Cinquentenario e alle 16,30 Isabel ci dà appuntamento nella hall per recarci nel luogo delle apparizioni che si trova poco distante dove è stata realizzata una grande spianata con il vecchio santuario a nord e la nuova chiesa della Santissima Trinità, inaugurata nel 2004, dalla parte opposta. Davanti a quest'ultima una croce in ferro con un cristo stilizzato. Entriamo nella nuova chiesa che sembra una grandissima sala per concerti. La prima impressione è forte e poco gradevole, ma a poco a poco si apprezzano le soluzioni tecniche adottate per l'illuminazione naturale e per conciliare una sala così grande con la necessità di raccoglimento dei fedeli. Bellissimo il pannello dietro l'altare decorato con un mosaico con tessere dorate. Discutibile il grande Cristo in bronzo davanti al centro del pannello che domina la sala, sia per le proporzioni, sia per l'inusuale volto. Di fianco alla cappella delle apparizioni è stato approntato un vero e proprio crematorio per candele.
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Non potendole lasciare accese a consumarsi piano piano per la grande quantità, vengono bruciate su pire a gas. Entriamo nel vecchio santuario quando la messa sta per terminare. Seguiamo la lunga fila che si è formata per passare davanti alle lapidi delle tombe situate nelle due cappelle a fianco dell'altare, dove sono sepolti i fanciulli che hanno visto la Madonna. Passiamo qualche minuto in raccoglimento davanti al luogo delle apparizioni e torniamo in albergo per la cena. |
La città, che è sorta qui dal nulla, si compone per la maggior parte di alberghi e istituti religiosi. Una miriade di negozietti vendono gli stessi ricordi. Poche sono le case con abitazioni e le costruzioni sembrano nate senza un piano regolatore e senza un albero attorno, formando un insieme disordinato e triste. |
Dopo cena alle 21,30 inizia il rosario seguito dalla processione. Sono presenti quasi tremila persone che si sono disposte sui gradini della vecchia chiesa e davanti alla cappella delle apparizioni. Con una candela in mano testimoniano la loro fede, Poco prima delle 23 la benedizione e la buona notte. |
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Usciamo nel chiostro grande, una costruzione a due ordini di stile rinascimentale. Un terrazzo ci permette di ammirare la finestra di Diogo de Arruda, sintesi delle imprese navali e delle glorie portoghesi del XVI secolo. Scendiamo nel chiostro dei corvi e qui Isabel ci lascia liberi per una mezz'ora dandoci appuntamento al pullman, senza tralasciare di farci fare un piccolo esercizio di orientamento: abbiamo il compito di cercare l'uscita da soli. |
Passiamo nel claustro das Necessarias e nel claustro di santa Barbara da dove si vede dal basso la finestra in stile Manuelino. Ci ritroviamo al pullman davanti ad un chiosco che vende frutta e bibite ricavato in un vecchio furgone. |
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