Lunedì 30 dicembre 2012

Quest'anno mia moglie Elisabetta ha deciso di passare il capodanno fuori casa. Abbiamo interpellato i nostri amici romani Paolo e Simonetta, compagni di viaggio storici. Il loro programma ci spaventa: passare l'ultimo giorno dell'anno a Colonia lungo le strade della città. Abbiamo saputo che Massimo Bernardini, il nostro tour leader preferito, ha organizzato con il Cenacolo dei Viaggiatori di Roma un viaggio nel Gargano, per l'occasione e così ci siamo aggregati al gruppo. Per partire il 31 dicembre da Roma alle 7 del mattino dobbiamo passare la notte precedente a Roma e così abbiamo organizzato una marcia di avvicinamento. Nostro figlio Alberto ci porta in stazione alle 14,20 e saliamo su Italo Treno che in due ore e mezza ci porta alla stazione di Roma Ostiense dove Massimo e sua moglie Luciana ci sono venuti a prendere. Piove e non si può fare altro che un giro della città in macchina per trascorrere il resto del pomeriggio. Un salto a casa dei nostri ospiti, per poi tornare alla stazione ostiense ed entrare in Eataly, un complesso formato da un supermercato e vari ristoranti. Ceniamo al ristorante marchigiano con pappardelle al sugo e maialino arrosto, annaffiando il tutto con un'ottima bottiglia di Bianchello del Metauro. Rincasiamo presto e ci infiliamo a letto. Domani dobbiamo svegliarci prima delle 6 e occorre “dormire in fretta”.


Martedì 31 dicembre 2013.
Abbiamo calcolato con poco margine l'ora della sveglia e siamo in ritardo. Massimo, che ha la responsabilità di tutto il gruppo, cerca di non mostrare fretta ma appare evidente la sua preoccupazione di non arrivare in tempo. Straccia alcuni semafori con un giallo molto avanzato e corre veloce. Per fortuna arriviamo al luogo dell'appuntamento in piazza dei Partigiani assieme al pullman. Siamo in 42 compreso Umberto, l'autista. Si vede subito che il gruppo di ex ragazzi è abituato a viaggiare. Sembra un piccolo plotone, si muove all'unisono e velocemente si sistema a bordo. Alle 7,10 partiamo. Il cielo è coperto e cadono rare gocce mentre ad est si vede uno squarcio nelle nuvole.

Il pullman imbocca l'autostrada per Pescara ed a tratti appare anche il sole, ma stiamo rincorrendo il maltempo e presto ricomincia a piovere. Sono stato troppo ottimista nel mettere l'ombrello in valigia, dopo aver guardato le previsioni del tempo.

Facciamo due soste lungo l'autostrada. Durante la seconda abbiamo la sgradita sorpresa di trovare i bagni chiusi. All'esterno dell'edificio un autospurgo sta tentando di ovviare all'otturamento dello scarico. L'operazione riesce proprio mentre stiamo formando una lunga fila, in attesa davanti all'unico gabinetto agibile e riusciamo a ripartire in orario. Alle 13 arriviamo a Lucera e pranziamo all'hotel Villa Imperiale. Ci servono acqua e vino rosso ghiacciati. Strano, forse è per mascherare il sapore del vino un po' troppo acido.

Alle 15 siamo di nuovo in pullman dove ci ha raggiunto Cristian, la guida, un ragazzo alto e bruno ben preparato che ci conduce a Troia, un paese distante pochi chilometri posto su uno sperone alto 400 metri che domina la pianura. Percorriamo a piedi una stretta stradina ingombra da un lungo ponteggio per arrivare davanti alla cattedrale di Santa Maria, un vero capolavoro in stile romanico. La chiesa è stata costruita tra il 1093 ed il 1106. La facciata, rivolta a Nord, è divisa in due parti da un cornicione.

In quella inferiore il portale centrale bronzeo è stato eseguito da Oderisio da Benevento nel 1119 con maschere leonine e draghi alati che reggono il battaglio. Nella parte superiore si trova uno splendido rosone in cui sono stati inseriti petali traforati.

Non piove più ma il cielo è grigio e la bellezza del monumento non risalta come dovrebbe. Entriamo nella chiesa dal lato destro dove si apre un secondo portale di Oderisio. L'interno è spoglio. Sono state rimosse tutte le strutture barocche anche nel transetto che è stato ricostruito solo nel 18 secolo, così l'interno della chiesa appare spoglio e sproporzionato.

Usciamo di nuovo all'aperto e giriamo attorno all'edificio. Il portale del lato sinistro ha una lunetta con raffigurato il Cristo tra due angeli mentre schiaccia un leone ed un basilisco. Proseguiamo sino all'abside. Nel timpano un secondo rosone e sotto un cilindro con una finestra affiancata da colonne sorrette da leoni.

Torniamo a Lucera per fermarci nuovamente davanti all'hotel dove abbiamo pranzato. Proseguiamo a piedi verso il centro. Attraversiamo piazza del Popolo, passiamo sotto l'arco di ingresso nella città vecchia.

Percorriamo corso Manfredi e via Gramsci per poi svoltare a destra in via Amicarelli e trovarci di fronte alla facciata del duomo in stile gotico costruito sul luogo dove esisteva una moschea di cui sono state reimpiegate all'interno le colonne di marmo verde.

Lungo le strade le decorazioni natalizie sono già accese e davanti alla cattedrale un albero di natale stilizzato disturba la bellezza della piazza. Quando Carlo II d'Angiò nel 1300 sconfisse i saraceni, fu ripristinato il culto della fede cristiana nella città pugliese e di conseguenza i suoi monumenti.

Tra questi anche la nuova Cattedrale, costruita, in stile gotico-angioino tra il 1302 ed il 1317. La sua costruzione è attribuita all’architetto francese Pierre d'Angicourt. Fra il sedicesimo e diciassettesimo secolo la cattedrale fu rinnovata secondo lo stile Barocco con l'aggiunta di quattro cappelle laterali. Nel corso del ventesimo secolo la chiesa fu oggetto di restauri, concepiti come un ripristino del gotico, ma che portarono alla distruzione delle strutture barocche: i marmi che decoravano gli interni furono smantellati e venduti. Si sono salvati due altari posti nel transetto e poche altre cose. Alle 18 ripartiamo diretti finalmente al Nicotel di Manfredonia, sperduto in mezzo ad una zona dove vediamo solamente capannoni. Alle finestre non ci sono tapparelle, solo una tenda oscurante. La nostra stanza assomiglia ad un dormitorio: c'è un letto matrimoniale e due ad una piazza: uno a fianco all'altro occupano tutto il lato destro. La lampada ed il piano d'appoggio che funge da comodino dalla mia parte del letto è a tre metri di distanza, al di là del secondo letto singolo. In bagno non c'è un tappetino per uscire dalla doccia. Il televisore a tubo catodico è complicato da usare e quando si accende si sintonizza sull'emittente della CNN. Il telefono della camera è muto. Speriamo che il cenone che inizia alle 21 sia all'altezza delle quattro stelle che vanta l'albergo. Festeggiamo l'arrivo del nuovo anno in più di trecento persone seduti davanti a tavoli tondi. Ci viene servita una cena di sei portate che termina poco prima del brindisi di mezzanotte. Allieta la serata un'urlatrice che canta accompagnandosi con basi musicali. Allieta i bambini presenti l'arrivo di un animatore travestito da Pimpa Pig. Poco dopo la mezzanotte rientriamo in camera per iniziare il nuovo anno con un meritato riposo.

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