Giovedì 25 giugno 2002

All'alba é iniziato a piovere. Il caldo e l'afa di ieri sono stati l'annuncio dell'arrivo della perturbazione. Brunella si precipita a chiudere tutti i boccaporti al cadere delle prime gocce. Riusciamo di nuovo ad addormentarci nonostante il ticchettio insistente delle gocce sul ponte.

Andiamo in città per la spesa, approfittando delle pause fra uno scroscio e l'altro.

Fino ad Otranto non sbarcheremo in un paese e dobbiamo organizzarci per mangiare in navigazione.

"Perché torniamo ad 'Otrantro'?" Chiede Giorgio.

"Perché la vacanza é ormai finita", gli risponde Anna.

"Finita? Porca puttana!".

Noi pensiamo che i bimbi non ci ascoltino o non capiscano, invece non solo capiscono, ma al momento appropriato ripetono quello che i grandi spesso si lasciano sfuggire senza accorgersene.

Paghiamo al club 24 euro per l'attracco e ripartiamo.

La giornata si sta rimettendo al bello e nonostante ci sia molta foschia il sole riprende a picchiare. Dopo un'abbondante spalmatura di creme idratanti, lenitive e protettive, siamo pronti per affrontare la navigazione a motore verso il canale fra l'isola di Corfù e la terraferma, mentre Betta ed Andrea riaprono la bisca sul ponte.

Quando stamattina siamo rientrati al forte per raggiungere la barca io e Betta siamo stati di nuovo fermati ed invitati a pagare il biglietto per l'ingresso, mentre a tutti gli altri nessuno ha chiesto nulla.

Non riesco a capire quale sia la differenza, ma comincio a dubitare di avere qualche cosa scritto in fronte!

Alle 13 ci ancoriamo nella stessa baia in cui ci siamo fermati all'andata. La barca non é ancora ferma che Anna si é tuffata e dietro di lei Giorgio sempre munito di pinne, maschera e bracciali.

Al rientro in barca carbonara per tutti, insalata con feta, pesche al limone.

Partiamo, il vento é girato soffia da nord est permettendoci di andare a vela.

Alberto prende i timone. Come al solito il piacere dura poco: il vento gira a nord ovest e dobbiamo avviare di nuovo il motore per procedere controvento.

Andrea legge disteso sulla plancia, Betta é scesa in cuccetta, Giorgio non molla: arrotola le cime, salta da un lato all'altro della barca, non si ferma un minuto.

Speriamo che presto si addormenti!

Adesso é il turno di Gherardo al timone. Il vento é di nuovo aumentato ed avanziamo di bolina aiutati dal motore.

Alle 20 siamo davanti all'isola di Othonì e gettiamo l'ancora in rada. Come al solito il tuffo dell'Anna e di Giorgio segue di poco quello dell'ancora. Questa volta anche Alberto si butta.

Ci dedichiamo alla cucina per preparare un'insalata di riso per la navigazione di domani, poi penne al prosciutto e zucchine, pomodori con feta.

Ammiriamo la luna che pian piano si alza sul mare in mezzo ad alcune nuvole. Il comandante sta ancora male, La tosse ed il mal di gola non passano.

Tutti a nanna, la sveglia é fissata per le otto e ci aspetta la traversata verso Otranto.

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