Mercoledì 24 luglio 2002

Si é sparsa la falsa notizia che qualche volta russo leggermente ed Andrea mi ha soprannominato "Rombo di tuono".

Dopo aver comperato pane ed acqua minerale, facciamo una ricerca di mercato sulla quotazione delle brioches. Riusciamo a comprarle ad un euro e 20 l'una, massima quotazione raggiunta, dato che l'ultima pasticceria si trova ormai vicino alla barca e non vogliamo perdere altro tempo.

Al nostro rientro a bordo ci uniamo agli altri che stanno facendo colazione. Brunella non aveva più pane e le fette imburrate e spalmate di marmellata non ci sono. Ognuno deve arrangiarsi col risultato di fare una gran confusione ed col rischio di far cadere la marmellata sugli immacolati divani.

Ci prepariamo per andarcene. Francesco conta le partenze delle barche che possono aver incrociato la loro catena con la nostra e quando reputa sia giunto il nostro turno ordina a Brunella di salpare l'ancora.

Attraversiamo tutto il porto per ammirare di nuovo il paesino di Gaios e ci dirigiamo ad Antipaxos per un bagno.

All'arrivo in una splendida baia Anna e Giorgio sono già in acqua prima che Brunella termini di calare l'ancora.

Francesco é febbricitante, il mal di gola é aumentato da ieri. Si é riempito di Tachipirina e Fluimucil, é taciturno ed accigliato.

Per fortuna il laccio emostatico é rimasto inutilizzato, mentre le altre medicine della farmacia che Andrea ha portato si sono rivelate utili per soccorrere il capitano.

Facciamo il punto della situazione: sono le 11,30, non possiamo trattenerci per il pranzo perché ci aspettano sei ore di navigazione per giungere a Corfù, dove non possiamo arrivare troppo tardi per non perdere la possibilità di trovare l'ormeggio. Decidiamo di dividere in due tappe la navigazione: ci dirigiamo di nuovo a Sivota, dove contiamo di arrivare alle 13,30, per un altro bagno e pranzare.

Adesso ci troviamo nel punto più lontano della nostra crociera ed iniziamo a percorrere la via del ritorno.

Durante la navigazione preparo il condimento per le penne al rum (variante delle penne alla vodka dovuta all'impossibilità di trovare la materia prima).

Al nostro arrivo il caldo é opprimente e ci buttiamo tutti a nuoto per raggiungere una piccola grotta di fronte a noi, sull'isola.

Buttiamo nell'acqua bollente il solito chilo di pasta. Poi a tavola ognuno ha qualche cosa da dire: "il condimento é troppo liquido", "non é abbastanza piccante", "non ho nemmeno un pezzo di pancetta". Ma che borse! Nonostante tutto non rimane neanche una penna alla fine e Gherardo fa il tris.

Salpiamo l'ancora e ci dirigiamo a motore verso Corfù. Francesco sta migliorando e Brunella precisa e puntuale riordina ogni cosa.

La Betta e Gherardo iniziano una grande sfida a burraco. Io probabilmente dormirò.

Dopo un pisolino propiziatore mi sveglio proprio durante la manovra di attracco allo Yacht Club che si trova sotto la vecchia fortezza di Corfù.

Docce a volontà. Per fortuna non siamo molti. Di due docce una é intasata e di due lavandini uno non funziona. Andrea si sta preparando a radersi. Con la barba ispida che si ritrova l'operazione non é semplice. Prima applica l'emolliente poi la schiuma. Usa il pennello con un movimento adatto più a dipingere una parete che a distribuire la schiuma sulle guance. Prendo il pennello e con un movimento rotatorio completo l'operazione. Si lamenta dicendo che gli ho incremato anche le gengive. Risultato: riesce a non tagliarsi e continua ad emettere bollicine dalla bocca per un quarto d'ora. Ma é molto soddisfatto.

Ci avviamo verso il centro del paese alla ricerca di un ristorante per la cena. Ogni locale ha davanti un cameriere che, come un ragno in attesa della preda, aspetta e prova ad irretire i clienti. Non riusciamo a trovarne uno decente. Alla fine più per disperazione che per altro ci fermiamo. Non vediamo il nome del locale che probabilmente é "Ladrakis".

Tentano di servirci più piatti di quelli che abbiamo ordinato, l'acqua minerale ci viene portata in bottigliette da mezzo litro (più costose e meno pratiche a tavola), alla fine quando chiediamo il conto arrivano due camerieri: uno detta l'altro scrive. Il conto é praticamente illeggibile e la somma di 134 euro difficilmente corrisponde al totale delle voci indicate, protestiamo, otteniamo un arrotondamento e quando uno di noi si mette a rifare la somma, il cameriere si avvicina e con un'abile mossa fa sparire il foglietto. Pazienza é lo scotto da subire come "turisti fai da te" ed alla fine stiamo al gioco.

Rientriamo alla barca dopo essere passati fra le affollatissime vie del centro. Alla Rocca é in corso uno spettacolo teatrale e non vogliono far passare me, Betta e Gherardo. Dopo non poche insistenze riusciamo a sfondare lo sbarramento. Giunto alla barca sono in apprensione per gli altri che si sono attardati. Giorgio voleva un gelato e Silvia ed Andrea dovevano fare delle compere. Per loro fortuna lo spettacolo termina prima che rientrino e non incontrano difficoltà.

L'approdo al club é molto comodo per visitare il centro storico ma meno per rimanere in barca. Il porticciolo non ha una imboccatura tale da risultare protetto a sufficienza dalle onde alzate dal passaggio dei traghetti. Dopo che ne é arrivato uno la barca comincia a ballare e continua a beccheggiare per parecchio tempo. Speriamo che durante la notte il passaggio delle navi diminuisca.

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