Lunedì 14 ottobre 2002.

La mattinata é libera, o quasi. L'appuntamento é alle 12 davanti all'albergo e non abbiamo molto tempo. Prendiamo di nuovo l'autobus alle 8,40 e solo alle 9,30 riusciamo a scendere al capolinea. Il traffico del mattino ha rallentato la nostra corsa. Una foto alla Plaza Mayor e poi entriamo al Palacio Real. Utilizziamo l'audioguida per le spiegazioni ed in un'ora e mezza completiamo la visita delle venti sale aperte al pubblico.

Tre cose ci hanno colpito nell'imponente palazzo: gli arredi quasi completi di una reggia, la collezione degli strumenti musicali con cinque Stradivari (3 violini e due viole) e l'armeria dove sono raccolte le armature dei re. Sono pezzi completi sia per il cavaliere sia per il cavallo.

Bellissima quella di Carlo V traforata e cesellata.

Alle 11,30 trafelati corriamo fuori dal palazzo, davanti al teatro prendiamo al volo un taxi e corriamo all'albergo.

Alle 12,15 partenza per Toledo che dista 75 chilometri.

Lungo tre lati della città scorre il fiume Tajo, incassato fra le rocce, che si butta nell'atlantico vicino a Lisbona dopo 1900 chilometri.

Dal lato nord Toledo era protetta da mura. Scendiamo dal pullman proprio a fianco dell'Alcàzar, incendiato più volte, fu quasi distrutto nel 1937 dalle truppe repubblicane. Ricostruito, é sede del museo dell'assedio.

Ci fermiamo per il pranzo all'hotel Carlos V. Vino la Mancha, ensalada campera (insalata contadina), estofado de ciervo (stufato di cervo), flan (crem caramel). Pranzo ottimo in particolare la carne.

Incontriamo la nostra guida Anjel, appassionato con una voce da gran fumatore ma potente.

Iniziamo il nostro giro visitando la cattedrale. Grandioso edificio gotico di derivazione francese. L'interno a cinque navate é suggestivo. Le navate sono di altezza diverse e la tensione verso l'alto parte da quelle laterali per proseguire e culminare in quella centrale. Le vetrate fiamminghe danno luce alla chiesa. Siamo i primi ad entrare nel monumento e l'atmosfera é di grande raccoglimento.

Visitiamo il tesoro, passiamo davanti alle 26 cappelle laterali chiuse da inferriate e ci fermiamo nel transetto fra il coro e l'altare centrale. Come nelle altre chiese spagnole dell'epoca la divisione fra le caste era netta: l'alta aristocrazia davanti all'altare, il clero nel coro e il popolo nella parte posteriore a "sentire la messa".

Nel centro del coro di fronte all'altare la Vergine Bianca, una bellissima statua della madonna che sorride mentre il bambin Gesù che tiene in braccio le accarezza il mento con un gesto affettuoso.

Dietro l'altare maggiore, nell'abside é stato aggiunto da Narciso Tomé un altare barocco. Per meglio illuminarlo é stato aperto un grande finestrone decorato con statue e figure dipinte, di fronte sulla sommità del soffitto.

Opera discussa ma nel complesso l'aggiunta si integra col resto della chiesa rimanendo nascosta e formando un angolo a sé stante.

Nella sacrestia si trova il museo della cattedrale col soffitto affrescato da Luca Giordano e alle pareti quadri di El Grieco che ritraggono gli apostoli. Sul fondo della sacrestia spicca la spoliazione di Gesù dello stesso autore.

Usciamo e davanti alla facciata della cattedrale ci fermiamo a scattare qualche foto di gruppo. Una sosta tecnica ad una oreficeria ove stanno montando i tipici gioielli locali con fondo di acciaio brunito su cui vengono applicate figure ritagliate da sottilissime lamine d'oro.

Di fronte nel vicino convento le suore vendono dolcetti di marzapane. Si entra in un piccolo cortile di ingresso, da una parte una cancellata chiude il corridoio del convento, dall'altra in una piccola vetrinetta sono esposti pochi dolci ed un cartello avverte di suonare il campanello se si vogliono fare acquisti. Siamo tutti satolli e nessuno ha il coraggio di acquistare dei pasticcini.

La seconda visita prevista é al Santo Tomé, al cui interno al principio della navata destra si trova il capolavoro del Greco: la sepoltura del Conte d'Orgaz. La deposizione del suo corpo é stata fatta, secondo la tradizione, da Sant'Agostino e da Santo Stefano. Oltre ai due santi, sono ritratti degli spettatori. I visi sono quelli dei personaggi di Toledo del tempo, fra questi quello di Cervantes, amico del pittore e l'autoritratto dello stesso el Gieco.

Daniela aveva detto che il percorso della visita sarebbe stato in discesa, ma le salite incontrate per attraversare la città ci sembrano molte.

L'ultima visita a Santa Maria la Bianca sul colle de los Reyes Catòlicos, eretta come sinagoga nel 1180 e trasformata in chiesa cristiana.

Realizzata da maestranze arabe, somiglia più ad una moschea che ad una sinagoga.

L'interno é a cinque navate su pilastri ottogonali che reggono arcate a ferro di cavallo con capitelli traforati e sottili decorazioni geometriche.

Al centro del retablo era situata la madonna sorridente che ora é nella cattedrale.

Passiamo dietro alla chiesa di San Giovanni e raggiungiamo il ponte di San Martino di fattura araba del secolo XIV a cinque arcate con quella centrale più ampia. Un giro panoramico in pullman per ammirare la città illuminata dalla luce del sole al tramonto, foto ricordo e ritorno a Madrid.

Arrivo all'albergo alle 19,45 e appuntamento alle 20 eleganti per raggiungere un locale del centro. In quindici minuti non ce la facciamo a ripulirci e cambiarci. Pensiamo che l'unica possibilità sia lavarsi a secco.

Ormai il gruppo é ben allenato e all'ora stabilita eleganti e puntuali siamo in pullman. Daniela controlla e dà il via all'autista, ma fatti pochi metri un grido d'allarme: Mancano Nina e Gianfranco. Stanno correndo dietro al pullman. Il nostro angelo custode ha passato la giornata a contarci ed ormai dà i numeri. Ci auguriamo che questa notte non abbia gli incubi, sognando di contarci e ricontarci con un risultato ogni volta diverso.

Cena al ristorante Rio Frio vicino a Plaza della Lealtad dove sventola la più grande bandiera spagnola. Tortillas españolas, croqueta de aves con patata (crochette di pollo con patate), biemme save (dentice marinato fritto), boquerones (alici fritte), paella, crema de limon con ciocolada.

Rientro in pullman e nessuno propone di fare un altro giro per concludere la serata.

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