Sabato 24 agosto 2002. Colonia-Navigazione sul Reno-Friburgo km. 429

Gli effetti dell'addestramento del sergente Teresa cominciano ad essere evidenti. Alle 8,15 tutti schierati davanti all'albergo con le valige al piede. Anche la guida di oggi Anna, di origini fiorentine, é stata addestrata alla scuola di Teresa, parla a mitraglia ed ordina a Silvano quale strada deve prendere. Il nostro autista mostra di non gradire.

Come al solito effettuiamo la consueta panoramica della città in bus. Prima sosta per ammirare il panorama della città dalla sponda est del fiume (unica fermata del viaggio che facciamo senza che venga suggerita dalla strategia dei pipi-stop).

Seconda fermata all'antica sede di fabbricazione e vendita della colonia 4711 (il nome ed il marchio del prodotto derivano dal numero civico che i militari francesi avevano dato all'edificio per il censimento). Il profumo, inventato dall'abate Farina, ha cominciato ad essere prodotto qui. Portato a Parigi durante l'occupazione napoleonica, ha avuto un così grande successo da essere chiamato da allora: acqua di colonia. All'entrata dello spaccio sgorga una fontanella d'acqua, aromatizzata col prodotto, dove ci si può lavare le mani e bagnare il viso. Nel pullman ora l'odore che aleggia é un misto di formaggio olandese e acqua di colonia.

Visita alla cattedrale gotica. Il Barbarossa si impossessò a Milano dei resti dei corpi dei re magi, ritrovati da sant'Elena, madre di Costantino. Venne cesellata un'arca d'oro per custodire le reliquie e fu demolita la precedente chiesa romanica la cui capienza venne giudicata non più sufficiente e nel 1200 si iniziò la costruzione del duomo, che é man mano proseguita con le offerte dei pellegrini attirati dall'arca d'oro e dal suo contenuto. Con la riforma protestante il flusso dei pellegrini diminuì ed i lavori si interruppero. Furono terminati solo nel 1800, quando l'imperatore Guglielmo stanziò i fondi necessari. L'edificio, pur danneggiato dalla guerra (il 95% di Colonia é stato distrutto), é rimasto quello originale.

Nel 1800 é stata costruita accanto al duomo la stazione ferroviaria ed il fumo delle locomotive ha man mano annerito la pietra dandole un colore scuro.

Alle 10,30 partiamo diretti a Boppard, piccola città di origine romana che si affaccia sul Reno, dove é previsto l'imbarco su un battello per una mini crociera sul fiume.

Quando siamo usciti dalla chiesa abbiamo trovato la pioggia, ora, imboccata l'autostrada, le gocce si fanno più insistenti. Speriamo di avere la fortuna che ci ha accompagnato in questi giorni e che, quando dovremo scendere alla scoperto, il sole sia rispuntato.

Al nostro arrivo alle 12,30 ha smesso di piovere ma il cielo é coperto e fa freddo.

L'imbarco é previsto per le 13,45. Abbiamo un po' di tempo per fare due passi e visitare il centro del paese. Seduti davanti alla fontana nel centro del paese mangiamo i panini acquistati a Colonia. Arriva ad allietare l'atmosfera una banda con un direttore che somiglia a Trudy (personaggio dei fumetti di Topolino).

Sul traghetto troviamo posto a sedere sul terzo ponte all'aperto. Il tratto che percorreremo risalendo il fiume sino a Oberwesel, é lungo 20 chilometri e si snoda lungo un percorso costellato di paesi e castelli. Purtroppo il sole tarda ad uscire dalle nuvole, il panorama avrebbe avuto un maggior risalto con più luce.

Su ogni sponda corre una strada ed una ferrovia ed il traffico fluviale é intenso. Le chiatte da carico si incrociano di continuo, alcune sono doppie. Hanno, per aumentare la capacità di carico, un rimorchio che non viene trascinato ma spinto dopo essere stato saldamente collegato con cavi alla prua. Questo modo di procedere viene utilizzato solo per risalire la corrente. Per discendere il fiume la seconda chiatta viene affiancata alla prima per ridurre la lunghezza del convoglio e meglio governarlo nelle anse.

"La navigazione sul Reno é molto noiosa" sentenzia Bianca e Betta si associa, dimostrando come l'attesa inoperosa su un mezzo poco veloce sia sfibrante per il sesso femminile e per ingannare il tempo si mettono a cercare un bagno.

All'arrivo ci aspetta il pullman e riprendiamo la nostra corsa diretti a Friburgo, che dista 300 chilometri.

E' il momento di guardare un film. La dotazione di videocassette é troppo ricca. Per scegliere quale film vedere é necessaria una doppia votazione per alzata di mano. Alla fine vince chi ha votato per "air force one".

Alle 19,30 arrivo a Friburgo e cena all'albergo alle 20,30. Crema di pomodoro con funghi, una braciola di maiale con funghi con contorno di patate arrosto e verdure cotte, strudel. Ci offrono birra o vino. Chiediamo il prezzo di una bottiglia e ci vengono chiesti 30 euro. Ripieghiamo immediatamente su due bicchieri di birra.

Non possiamo dire che le cose che ci hanno dato da mangiare questa sera siano cattive, ma nemmeno buone ed il servizio é lentissimo. Stiamo a tavola da più di un'ora e mezza. Alle dieci il digestivo: passeggiata per le vie del centro di Friburgo con alla testa del plotone Teresa. Silvano sta lavando il pullman, l'inguaribile ottimista spera che domani non piova.

La città é graziosa e pulita, nonostante sia sabato sera, non é troppo affollata. Ci incuriosisce una serie di piccoli canali lungo le strade del centro dove scorrono veloci abbondanti rivoli d'acqua . C'é chi ipotizza che possa essere un sistema di raccolta delle acque piovane a cielo aperto, chi un sistema per sciogliere la neve. Il mistero durerà sino a domani mattina, quando Silvano ci spiega che si tratta di un sistema di trasporto della sporcizia che viene sospinta dagli spazzini nei piccoli canali. L'acqua, come un nastro trasportatore la raccoglie in un unico collettore.

Alle 11 torniamo in albergo pronti a combattere una seconda notte con i letti tedeschi. Anche in questi giorni che siamo in agosto, abbiamo il piumone.

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