Venerdì 1 maggio 1998.

"Mario? Dove siete?", "Siamo sulla rotonda dell'uscita di Mazzini sotto la tangenziale e voi no!", "Davvero sei già lì?" Ho il dubbio che mi stia prendendo in giro. L'appuntamento era per le 10,45. Sono le 10,48, siamo in auto lungo via Mazzini, all'altezza del Ponte Vecchio. "Fra cinque minuti arriviamo anche noi."

Carichiamo i coniugi Montevecchi, salutiamo Nicola e Daniela, che li hanno accompagnati da Rimini e sono diretti a Porretta per una gara di auto storiche, e proseguiamo in direzione dell’aeroporto di Bologna. Salutiamo Gherardo che ha accompagnato noi, entriamo ed espletiamo le pratiche per l'imbarco: l'aereo è in ritardo. Decolliamo alle 12,50, dopo il benvenuto a bordo l'assistente di volo ci informa che verrà servito un rinfresco. Pancia mia fatti capanna! Non pensavamo certo che l'Alpitour, che organizza il tour della Sicilia, fosse così splendida, no turista fai da te con panini e bibite portate da casa, ma un vero e proprio rinfresco. Comincia la distribuzione di quello che pensiamo sia uno stuzzichino: una bibita ed un pacchetto o con tre biscotti o con venti grammi di salatini. Poi... basta! La Betta, che chiede doppia razione, fa fatica ad ottenerla.

Atterraggio perfetto alle 14,10. Il cielo è coperto e la temperatura è mite. Ci affrettiamo a raggiungere il pullman, pensando di essere in ritardo, ma aspettiamo oltre mezz'ora l'arrivo di un altro gruppo di turisti. Si tratta di un gruppo di francesi, così il tragitto da Punta Raisi a Palermo è allietato da un commento bilingue.

Il nostro albergo, San Paolo Palace è dalla parte opposta della città, si trova sul mare ed é una costruzione di 14 piani moderna e confortevole. E' distante dal centro, attorno vi sono solo grossi casermoni e la spiaggia sul davanti è praticamente inaccessibile.

Scopriamo che a Palermo il primo maggio è sacro: non solo i mezzi del servizio pubblico non circolano, ma quasi tutti i bar sono chiusi.

La nostra fame aumenta e cominciamo a delirare. Nel tragitto che ci ha portato all'albergo, ad un incrocio, abbiamo notato un venditore di panini. La visione di tutti i filoni disposti a catasta ci ha quasi fatto svenire. Non mi sarei meravigliato se qualcuno avesse appoggiato la bocca aperta al vetro sperando di poterne addentare uno.

Prenotiamo la navetta, un pullman di otto posti che l'albergo mette a disposizione per andare e venire dal centro. All'arrivo in piazza Politeama ci precipitiamo nel primo bar tavola calda che incontriamo e vi passiamo la maggior parte del tempo che abbiamo disponibile prima del ritorno. I panini che ci vengono serviti sembrano un cibo divino.

Facciamo una breve passeggiata sino al teatro Massimo, poi un giro fra i vicoli dove ci colpiscono i piccoli balconi che disordinatamente vi si affacciano. Ritorno in albergo, un breve riposo e poi tutti nella hall per il brindisi di benvenuto con marsala.

La nostra guida, Salvatore Buffa, ci presenta il tour. Riesce un poco più simpatico rispetto al momento del nostro arrivo: aveva tentato di dividerci mettendo due di noi sul secondo pullman con un'altra guida. Ottima la cena: polipo bollito, risotto alle erbe (nessuno capisce quali possano essere) e pesce spada con verdure cotte, il tutto annaffiato da un buon vino Corvo. Poi raggiungiamo il quattordicesimo piano con un ascensore panoramico, dove c'è la piscina e il piano bar davanti ad uno scenario splendido. Tre frizzantini ed un limoncello concludono la serata.

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