Mercoledì 20 giugno Brasov/Sighisoara/Biertan/Sibiu (km. 260)


Poco dopo aver lasciato l'albergo ci fermiamo davanti ai bastioni. Per vedere il panorama facciamo una breve passeggiata sino alla stazione di partenza della funivia che porta sulla cima del monte che sovrasta ad est la città, ma dobbiamo scendere più in basso perché le fronde degli alberi ne impediscono la vista.

Usciamo dalla città verso nord per arrivare a Halchiu. Sbagliamo strada più volte, perché la meta non è fra le più frequentate e il navigatore del pulmino non aiuta il nostro autista come dovrebbe. Scesi dal nostro mezzo attraversiamo un puzzolente ruscello ed arriviamo alla chiesa evangelica. La chiesa di Sant'Andrea viene aperta per noi, Liana ha telefonato alla guardiana e così possiamo ammirare l'altare polittico di ispirazione fiamminga.

Al centro è raffigurato Sant'Andrea con i quattro evangelisti, sulla destra il martirio di San Pietro e San Paolo, sulla sinistra due episodi della vita di Sant'Andrea. Sotto al centro fra altre quattro figure, Abramo che offre Isacco in sacrificio a Dio. La guardiana parla solo tedesco, fa parte di una comunità minoritaria che gestisce la chiesa.

A Feldioara e a Maierus ci fermiamo solo per fare un giro attorno alle due chiese che sono chiuse. Dalla pianura entriamo in una valle e la strada comincia a salire con ampi tornanti. Alle 12,30 arriviamo a Sighisoara. Di nuovo il nostro autista ha difficoltà a trovare l'hotel dove pranzeremo. Per due volte si ferma per chiedere quale sia la strada poi finalmente arriviamo all'hotel Binder Bubi costruito nel 2009. Nel mezzo della sala da pranzo, rivestita in legno, una stube, in un angolo un grande crocefisso. Pomodori e formaggio per antipasto, arrosto di manzo con verza e verdure cotte, frutta fresca: uva, pesche noce e pere.

Alle 14,30 cominciamo la visita del centro storico della città circondato da mura. Il sole è a picco e lungo la salita si suda. Appena entrati saliamo sulla torre dell'orologio. Sulla terrazza in legno che gira tutt'attorno alla costruzione, alla balaustra sono fissate delle targhe in ottone che indicano la direzione e la distanza di molte città per la curiosità dei turisti.

Rimaniamo stupiti che fra le città italiane oltre Roma ci sia solo Città di Castello. Nelle sale ai vari piani della torre sono esposti oggetti e mobili d'epoca. Entriamo nella chiesa del monastero dedicata a Santa Maria che si trova a fianco della torre.

Attraversiamo piazza Cetatii dove si trova il municipio, svoltiamo a sinistra in strada Scolii per salire i 180 gradini della scala coperta. I gruppi di gradini in legno si alternano a pianerottoli in salita e la copertura è fatta anch'essa in legno.

Al termine si trova la chiesa della Collina dedicata a San Nicola. L'interno è in stile gotico con alte colonne. Da pochi anni sono stati riportati alla luce parte degli affreschi, ricoperti quando la chiesa è diventata evangelica. I guardiani che abitano in una casetta a fianco della chiesa, fanno un controllo serrato per evitare che qualcuno fotografi l'interno.

Scendiamo dal borgo medioevale. Sono ormai le 16 ed il caldo si fa sentire. Siamo tutti sudati. Partiamo e dopo un'ora ci fermiamo alla chiesa fortificata di Biertan. Abbiamo appuntamento con una guida locale che spiega in rumeno e Liana traduce. Tutt'attorno alla chiesa una cinta di mura con torri di guardia.

All'interno un altare polittico che ha la particolarità di avere quattro ante anziché due. Bello il pulpito in marmo scolpito col baldacchino in legno intagliato e dipinto.

In mezzo al coro il fonte battesimale in pietra con le decorazioni formate da fiori di giglio. La serratura della sacrestia ha quindici chiavistelli e due movimenti. Il timore del prelato che qualcuno potesse scassinarla era giustificato dal fatto che qui era custodito il tesoro della chiesa.

Particolare è anche la serratura della porta di ingresso con le formelle intagliate raffiguranti le stagioni. Facciamo un giro tutt'attorno alla chiesa passando fra l'edificio e le mura. Qui in una casetta, dove è stato approntato un piccolo museo, si trova la stanza dove venivano confinati per quindici giorni i coniugi che volevano separarsi. Nella storia della comunità solo una coppia ha portato a termine l'iniziale proposito. Alle 18 partiamo diretti a Sibiu. Attraversiamo una zona agricola e numerosi sono i carri fatti con tre grosse assi e le ruote di una vecchia auto, trainati da cavalli, che trasportano il fieno tagliato nei campi per gli animali. La strada è stretta e ha parecchie interruzioni dovute ai lavori in corso per allargarla. Per percorrere 80 chilometri impieghiamo quasi due ore. Arrivati in città cominciamo ad attraversarla per poi addentrarci in un dedalo di viuzze. Il nostro autista segue le indicazioni del navigatore in cui crede ciecamente, ma temiamo che ancora una volta si sia perso. Poi, non sappiamo se per merito dell'apparecchio o dei cartelli indicatori, vediamo l'albergo Golden Tulip e tiriamo un sospiro di sollievo. Dobbiamo fare urgentemente una doccia e cambiare i vestiti che si sono incollati alla pelle. Alle 21 cena all'undicesimo piano dell'albergo, nella sala panoramica. Tortino di patate e cetrioli con maionese e acciughe. Frittatina di pesce pancrasio senza lische e senza sapore con carote lesse e due fette di pluncake ci fanno rimpiangere i menù dei locali dove Liana ci ha portato nei giorni scorsi. Dopo cena usciamo davanti alla porta dell'albergo per renderci conto della temperatura esterna. Sono le 22,30 e fa quasi fresco. Nonostante l'ora due ragazzini si avvicinano allungando la mano. Qualcuno per toglierseli di torno dà loro qualche moneta. Poco dopo rientriamo. Mentre sto per varcare la porta sento il rumore di un oggetto che ha colpito la parete dell'hotel rivestita di metallo. Mi giro e vedo rotolare una biglia che i due ragazzi hanno lanciato tentando di colpirmi.

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