Mercoledì 17 giugno 2015

Temevo che quando sarei sceso per la colazione avrei trovato la sala gremita dai nuovi ospiti e che sarebbe stato difficile servirsi, ma alle 7,10 trovo solamente i nostri compagni di viaggio. Siamo riusciti a precederli. L'arrembaggio inizia pochi minuti dopo quando ormai abbiamo finito. Anche oggi la nostra meta si trova ad est ed è più lontana di quella di ieri. Il tour operator poteva scegliere un albergo che si trovasse dalla stessa parte della città da cui ogni giorno siamo usciti oppure predisporre i pernottamenti in un diverso luogo. C'è un altro albergo della catena Mercure ad Avignone. Il suggerimento, per meglio gestire il viaggio, è quello di aggiungere la visita di Marsiglia al programma e spostare quattro pernottamenti in una diversa località. Anche questa mattina Luciana riesce a conquistare il posto in prima fila. Ha aspettato l'apertura delle porte spostandosi avanti indietro mentre il pullman faceva manovra senza abbandonare la posizione di testa per poter essere la prima a salire. Per far prendere posto a tutti i partecipanti e contarli ci vuole un altro quarto d'ora. Il tempo si è rimesso al bello e la perturbazione di ieri si è spostata verso l'Italia. Arrivati ad Arles usciamo dall'autostrada e ci dirigiamo verso Tarascona Attraversiamo la città resa famosa dai romanzi di Alphonse Daudet. Alle 11,15 attraversiamo il Rodano di fronte alla città di Beaucaire. Proseguiamo verso nord e passiamo sotto la Abazia Troglodita di Saint Roman. Ai bordi dei campi si trovano lunghe file di cipressi piantati uno accanto all'altro per formare una barriera di protezione dal vento.

Dopo tre ore e un quarto alle 12 arriviamo alla prima tappa della giornata: il Pont du Gard. Aspettiamo all'ingresso, sotto un moderno porticato in tubi di ferro e vele bianche, che Salvatore faccia i biglietti, poi quasi di corsa percorriamo i cinquecento metri che ci separano dal ponte a tre ordini di arcate dell'acquedotto romano.

Lo spettacolo é superbo e centinaia di persone attraversano il fiume Gardon servendosi del viadotto medievale che è stato affiancato alla prima serie di archi. Abbiamo tre quarti d'ora per cercare di fotografare il monumento da ogni angolazione.

Pochi rinunciano ad una foto ricordo facendosi immortalare davanti ai resti del primo secolo d.C. Appuntamento per il ritorno alle 13,15. Mi sono allontanato dal gruppo per le foto ed ora allungo il passo per non essere l'ultimo a salire a bordo per raggiungere Nimes dove è previsto il pranzo. Scendiamo in boulevard Gambetta di fianco alla chiesa di San Baudile. Il ristorante La Piazzetta si trova dietro la cattedrale. Il tragitto è più lungo del previsto. La testa del gruppo ha fame ed allunga il passo. Non riusciamo a camminare alla stessa velocità e diventiamo ultimi mentre anche Tullia ci ha sorpassato. Quando arriviamo davanti alla cattedrale non vediamo più nessuno. Dalla piazza si dipartono più strade e non riusciamo a capire quale abbia imboccato il gruppo. Compongo il numero di Tullia che non mi risponde ma ottengo ugualmente il risultato sperato perché la vedo comparire con la bandierina in mano. Il ristorante italiano si trova sul fianco destro della cattedrale ed ha preparato per noi un tavolo su un terrazzo al primo piano all'aperto. L'idea è stata accolta con entusiasmo dalla maggior parte del gruppo, mentre noi cerchiamo di prendere posto all'interno. La giornata è bella ma ventosa ed a tratti arrivano delle folate che fanno volare i tovaglioli e rendono poco confortevole stare all'esterno. Poco dopo tutti i posti all'interno si riempiono mentre gli ultimi devono rimanere fuori. Il ristorante è piccolo e non ci può accogliere tutti all'interno Ma alcuni gradiscono restare all'aperto soprattutto i fumatori che possono così ritrovare il gusto di un tempo di fumare mangiando. Melanzane, zucchine arrosto con insalata, pasta al forno per primo piatto che viene definita lasagna, cotoletta di petto di pollo con patate arrosto, frutta fresca per terminare il pranzo. Alle 16 iniziamo il giro turistico di Nines. Dopo esserci fermati davanti alla facciata della cattedrale, entriamo al suo interno per pochi attimi.

Proseguiamo sino ad arrivare alla Maison Carrée, un tempio romano datato fra il 3 e 5 d.C. giunto a noi pressoché intatto, dedicato a Caio e Lucio Cesare rispettivamente nipote e figlio adottivo di Augusto entrambi morti in giovane età. È situato al centro di un grande spiazzo, risulta maestoso, splendidamente illuminato dal sole.

Percorriamo il boulevard Vittor Hugo ed arriviamo all'anfiteatro romano. Ieri Salvatore di fronte alle proteste di Betta per la mancata visita del teatro, ha deciso di farci visitare uno dei due anfiteatri che vedremo oggi e così la maggior parte di noi accetta di pagare 7,50 Euro per il biglietto di entrata.

Betta nonostante gli alti gradini sale fino alla sommità del monumento per vedere i tetti della città. Al centro dell'arena stanno allestendo un palco per uno spettacolo. Scendiamo piano piano ed usciamo. Percorriamo il boulevard Admiral Courbert e ritorniamo là dove avevamo lasciato il pullman e partiamo diretti ad Arles.

In mezz'ora raggiungiamo la nuova meta. La prima visita la facciamo nell'ospedale dove fu ricoverato Van Gogh dopo che si era tagliato l'orecchio.

Entriamo, passando da un portone che un inserviente sta chiudendo, all'interno un giardino ben curato con piante multicolori fra quattro ali di portici. Ci fermiamo davanti al portone del museo Arlaten, chiuso per restauro. Un cartello informa che la riapertura è prevista per il 2018.

Poco lontano la piazza del foro. Tutto attorno bar e locali. In un angolo in un fabbricato tinto di giallo se ne trova uno intitolato il pittore che è stato ricostruito seguendo la descrizione di un quadro. Poco oltre l'Hotel de la Ville con il municipio quattrocentesco. A fianco quello attuale. Poco oltre si trova la piazza della Repubblica con una facciata del municipio, un obelisco al centro e la cattedrale romanica di Santa Trophine, la chiesa che ospitò l'incoronazione di Federico Barbarossa.. E' tardi e la chiesa è chiusa. Ammiriamo lo splendido portale: nella cornice superiore sono rappresentati da una parte gli eletti e dall'altro lato i dannati. Sui capitelli a fianco delle porte sono raffigurate l'Annunciazione e la Natività. Arriviamo davanti al teatro, chiuso da una cancellata. All'interno alcuni artisti stanno provando movimenti di danza.

Poco oltre si trova l'arena. La luce del tramonto rende il monumento affascinante nelle sue linee severe. Gli fanno corona le case. Passiamo attorno dalla parte ovest sino ad arrivare alla scalinata dell'ingresso principale.

Raggiungiamo il pullman davanti alla riva del Rodano. Sono ormai le 20,30 e ci aspetta un lungo tragitto per raggiungere il nostro albergo. Tullia ci comunica che dato il protrarsi delle visite arriveremo al ristorante dopo le 22 e probabilmente non ci verrà servita la cena. Possiamo in alternativa prendere in considerazione l'ipotesi di fermarci al porto per prendere un panino nei locali attorno. Rimaniamo sbigottiti: come è possibile ipotizzare un avvenimento negativo quando non si è certi che questo avvenga. Meglio prima telefonare al locale dove la cena è stata preparata, segnalare il ritardo ed accertarsi se ci possono aspettare, prima di ipotizzare scenari catastrofici. Dopo vivaci insistenze da parte nostra l'accompagnatrice si convince a telefonare al locale ed ottiene conferma che ci aspetteranno comunque. Data l'ora tarda il rientro in città avviene più velocemente di quello dei giorni passati. Alle 22 arriviamo alla nostra meta e possiamo andare a cena. Salutiamo Salvatore che ci lascia per un impegno improrogabile. Domani lo sostituirà la signora Greta, che ha comunicato a Tullia il programma ed ha fissato la partenza alle 8.00.

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