Mercoledì, 11 settembre 2017 Ieri sera splendeva una magnifica luna che ci ha illuso. Le previsioni non hanno sbagliato, durante la notte ha ricominciato a piovere e adesso che siamo sul pullman continua senza accennare a smettere. Risolto il problema delle due chiavi mancanti, che sono state lasciate in camera senza essere riconsegnate, si parte. Arrivati a Paestum facciamo un giro attorno alle antiche mura fortificate della città. Parcheggiamo poco lontano dal museo. Arriva la nostra guida per la giornata odierna: Fiorenza.

Acquistati i biglietti entriamo nelle prime due sale dove sono state esposte le metope di edifici sacri non più esistenti, trovate fuori dalla città fra cui il tempio di Hera alla foce del Sele con scene di fanciulle danzanti.

Dopo aver visto una serie di immagini votive trovate nei pozzi sacri del tempio di Atena, arriviamo nella sala dove è esposta l'unica tomba ipogea dipinta trovata del periodo greco. Quella del tuffatore.

Proseguiamo la visita ammirando le tombe del periodo lucano. Ne sono state ritrovate circa 70. Interessanti le armature raffigurate nei dipinti,

di cui abbiamo visto alcuni esempi nelle precedenti sale e le rappresentazioni di combattimenti che sembra si possano ricondurre alle competizioni di gladiatori ma che invece rappresentano i giochi che venivano fatti in occasione di funerali.

Mentre visitavamo il museo aveva smesso di piovere ma ora ha ricominciato. Iniziamo la visita della zona dei templi con gli ombrelli aperti. Proseguiamo verso sud per raggiungere la parte centrale della città. Entriamo nell'Anfiteatro che è stato scoperto solamente per metà. Il rimanente si trova al di là della strada sotto le case.

Di fronte vediamo il Comitium ed il lato orientale del Tempio della Pace. Proseguiamo ed attraversiamo il Foro. Pian piano il tempo migliora e quando arriviamo al tempio di Nettuno spunta persino il sole.

La visita termina con la Basilica, che è il tempio più antico di Paestum eretto nel sesto secolo avanti Cristo. Fiorenza ha prenotato il pranzo al ristorante dei Templi accanto al museo. Un antipasto di insalata, crespelle con ricotta oppure una caprese. Panna cotta con marmellata di lamponi per finire.

Appena seduti a tavola il diluvio ricomincia: abbiamo fatto appena in tempo a metterci al coperto e ci rallegriamo per la fortuna che ci ha accompagnato in una giornata che sembrava completamente inadatta per una visita turistica. Alle 14.30 siamo di nuovo in pullman e cominciamo tornare verso nord diretti a Pompei, percorrendo il lungomare invece della superstrada che abbiamo fatto ieri. Il mare è in burrasca. I primi orrendi palazzoni ci annunciano che stiamo arrivando a Salerno. Attraversiamo la città lungo un viale alberato stretto e contornato da alte case costruite nella seconda metà del secolo scorso. Arrivati vicino al centro il viale si allarga e l'estetica complessiva migliora. In ampi spazi si aprono giardini e palazzi pubblici, sino ad arrivare al porto commerciale. Ritorniamo sull'autostrada e proseguiamo senza che la pioggia ci abbandoni. Alle 16.30 raggiungiamo l'hotel Vittoria proprio davanti ad una delle entrate degli scavi. Nonostante piova ancora ci dirigiamo verso il centro della città sino ad arrivare alla piazza davanti al santuario dove entriamo.

L'interno é particolarmente ricco di decorazioni e marmi pregiati. Alcuni fedeli si preparano a recitare il rosario con la funzione dei santi misteri. Davanti all'altare è posto un candelabro con cinque lucerne ed una suora istruisce cinque persone che ha sistemato nella prima panca sui tempi della loro accensione.

Passiamo davanti al municipio che si trova in un angolo della piazza mentre le campane suonano per richiamare i fedeli. Torno in camera infreddolito e stanco. Una doccia ristoratrice mi rimette in palla prima della cena. L'appuntamento è per le ore venti nella hall. Pasta al pomodoro o minestrone, una scaloppina di maiale, dura come la suola delle scarpe e frutta fresca. Due chiacchiere prima di ritornare in camera. Questa sera rinuncio alla passeggiata, il contapassi segna già un percorso record e le mie gambe sono leggermente doloranti per poter uscire ancora.

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