Domenica, 30 novembre 2014 |
Optiamo subito per acquistare invece quattro pass quotidiani per meno del doppio della cifra che ci è stata chiesta per una sola corsa. Scendiamo ai binari servendoci di un comodo ascensore per salire sulla linea Piccadilly, scendere a Green Park per cambiare linea e prendere la linea Jubilee per scendere alla fermata successiva: Westminster. L'uscita della stazione è proprio sul fiume di fronte alla grande ruota panoramica, a due passi dal Big Ben. |
Ci dirigiamo piano piano verso l'abbazia. Ci togliamo subito il dubbio se pagare o meno il salato pedaggio per entrare perché oggi, domenica la grande chiesa è chiusa al pubblico e la funzione domenicale si celebra nella vicina chiesa. Questa mattina il cielo era completamente grigio, adesso la coltre di nubi si sta aprendo ed a sprazzi splende un magnifico sole. |
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L'insieme del parlamento e della grande chiesa gotica è superbo. Ascoltiamo gli undici rintocchi dell'orologio e ci dirigiamo velocemente verso Buckingham Palace attraversando St. James's Park. Purtroppo i pellicani bianchi, le anatre, i cigni, le oche e gli scoiattoli che scorrazzano nel parco attirano troppo la nostra attenzione e quando arriviamo davanti alla dimora regale, il cambio della guardia, che avviene alle 11,30, è già finito. |
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Percorriamo, tornando verso est, il lungo viale the Hall sino ad arrivare a Trafalgar Square con l'intenzione di entrare nella National Gallery. Ci sembra strano che qui a Londra per entrare in una chiesa si debba pagare un salato pedaggio, mentre l'ingresso nei due principali musei è gratuito. Probabilmente hanno intenzione di incentivare di più la cultura piuttosto che la fede. |
Percorriamo le grandi sale e notiamo che la maggior parte dei quadri alle pareti è di artisti italiani. Le opere sono ben disposte anche se non seguono più la disposizione di un tempo che le raggruppava per autore. Ora il filo conduttore che le lega è prevalentemente il soggetto per poter permettere al visitatore un confronto sullo stile dei vari pittori. Abbiamo fatto bene a spendere una sterlina per prendere la mappa del museo, perché se non l'avessimo fatto ci saremmo persi nel dedalo delle sale espositive. |
Una breve sosta per un piccolo spuntino al bar del museo, poi giriamo di nuovo per le sale alla ricerca dei quadri di Leonardo e Raffaello che non avevamo ancora visto. Usciamo sulla piazza all'imbrunire e scendiamo nella stazione della metropolitana di Charing Cross. Saliamo su un treno della linea Bakerloo e con una sola fermata arriviamo ala stazione di Piccadilly Circus. Prendiamo la linea Piccadilly ed arriviamo a Knights Bridge per uscire davanti al magazzini Harrow. |
All'interno un fiume di persone. Saliamo al secondo piano dove nel settore dell'abbigliamento non c'è quasi nessuno. Nel grande negozio ci sono dappertutto festoni natalizi e le vetrine sono già addobbate per l'occasione. Passeggiamo lungo la strada antistante i magazzini. Il traffico è intenso e i mezzi avanzano lentamente. Ormai sono quasi le 17 e decidiamo di rientrare. |
Non riusciamo a ritrovare la scala della fermata della metropolitana, anche se ci passiamo davanti più volte. Siamo dalla parte opposta rispetto a quella dove siamo usciti e non la riconosciamo. Giriamo tutt'attorno al grande edificio e sul quarto angolo finalmente riusciamo a vedere l'entrata davanti a noi, dal lato giusto per riconoscerla. Per arrivare all'albergo possiamo servirci di una sola linea senza cambiare e dopo sette fermate ritorniamo al punto di partenza. |
Un breve riposo in camera poi scendiamo per l'appuntamento della cena alle 18,45. Sfruttando il biglietto che abbiamo fatto, torniamo in centro. Scendiamo alla fermata di Piccadilly Circus e ci dirigiamo verso il quartiere di Soho. Sandra e Remo hanno conosciuto la zona in tempi diversi quando la sera era molto frequentata e lungo le strade si trovavano decine di ottimi ristoranti. Adesso tranne due o tre strade è tutto spento e gli avventori sono molto meno. La maggior parte dei locali si è modernizzata ed ha seguito la moda del fast food. Non riusciamo a trovare un locale tipico londinese che ci attragga. Alla fine crediamo di averne trovato uno. Entriamo e ci sediamo. Ci accorgiamo dal menù che vengono serviti prevalentemente piatti per la colazione o per un rapido spuntino, mentre all'interno del locale la musica di sottofondo spacca i timpani. Senza ordinare nulla chiediamo scusa e ci alziamo. Torniamo verso la piazza da cui siamo arrivati scendendo dal metrò per tornare verso l'albergo e qui consumare qualcosa per cena. Noto sulla sinistra della strada una Angus Steak House. Entriamo nel grande locale che è quasi pieno ma ci preparano subito un tavolo. Ordiniamo due porzioni di tagliata da mangiare in quattro, patate e cipolla fritta, il tutto accompagnato da due ottimi bicchieri di birra alla spina. Quando usciamo ci accorgiamo che ha iniziato a piovigginare, ma siamo vicini alla stazione della metropolitana e con pochi passi ci mettiamo al riparo. Saliamo sul treno per tornare a Russel Square. Le carrozze sono affollate ed i posti a sedere tutti occupati. Rimanendo in piedi ci accostiamo vicino alla porta opposta a quella di entrata mentre Remo resta al centro della piattaforma di ingresso. Quando il convoglio si mette in moto una ragazza si alza e gli propone di cedergli il posto. Nostro cugino rifiuta cortesemente un poco infastidito per l'offerta. Gli chiedo: “L'hai fissata intensamente?” “No” mi risponde. “Qualche tempo fa ho visto una ragazza attraente in autobus e mi sono attardato a guardarla più del dovuto. Lei ha frainteso il perché del mio sguardo e mi ha ceduto il posto. Mi sono così reso conto di essere invecchiato!” |
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