Mercoledì 14 marzo 2007
Alle 9,30 partiamo. La ruota gemella interna destra ha perso un pezzo del copertone ed ad ogni giro un nuovo sobbalzo si aggiunge a quelli provocati dalle buche. Per il vibromassaggio fuori programma non è previsto un extra.
Ci fermiamo per una sosta. Sulla vetrina del locale è riportata la scritta ristorante, a fianco: toilet. Indispensabile indicazione per fermare i pullman dei turisti. All'interno oltre al bar sono esposte le solite merci d'artigianato locale. Mi affaccio alla cucina del locale. In un antro dalle pareti annerite dalla fuliggine su due grossi fornelli sta cuocendo qualche cosa. Cortesemente vengo invitato ad allontanarmi per non curiosare e scopro così che non solo è vietato fotografare i mendicanti ma anche le cucine dei ristoranti.
Proseguiamo il nostro viaggio lungo un'autostrada a sei corsie, senza recinzione. Nell'aiuola centrale pascolano mucche ed asini. All'arrivo del pullman alcuni degli animali decidono di attraversare le corsie e il nostro autista è costretto a frenare più volte.
Non incontriamo nemmeno un cavalcavia: non esistono altre strade importanti che attraversano la pianura.
La strada a sei corsie finisce e diminuisce la velocità della nostra marcia.
Attraversiamo Crisciangat mercato di marmo a 65 chilometri dalle cave di Macarana e Bay Mahal.
Lasciamo la strada principale e svoltiamo a destra in direzione di Aschir quando siamo a 296 chilometri da Udaipur.
Dopo aver attraversato una fascia collinare discendiamo verso il lago di Pushkar. Lungo la strada alcune scimmie si riparano dal sole negli anfratti della roccia, altre si arrampicano sui rami degli alberi fra arbusti dai fiori rossi, rosa e lilla. Passiamo il paese e raggiungiamo il Puska Resort che dista 4 chilometri dal centro. Ci fermiamo al ristorante per il pranzo davanti alla piscina in mezzo a palme e prati. Ai lati le villette con le stanze. Un breve riposo e alle 16 appuntamento per le visite.
Esprimiamo la nostra meraviglia per l'orario della partenza e ora per quello dell'appuntamento pomeridiano. "Perché tanto ritardo?" Chiediamo ad Alex. Non c'è molto da vedere in città. E' bello trattenersi lì sino all'ora del tramonto e non valeva la pena anticipare la visita.
Ci fermiamo poco distante dal tempio di Brahma, unico santuario dedicato al dio creatore.

Puskar (fiore di loto) è città santa e tranquilla tranne nel periodo fra ottobre e novembre quando si tiene il mercato dei cammelli. Arriviamo ai piedi della scalinata del tempio e ci togliamo le scarpe lasciandole in un negozio poco distante. Fatte alcune decine di gradini entriamo nel tempio colorato di azzurro ed arancione. Al centro del porticato la statua di Brahma con quattro facce. I fedeli si avvicinano alla balaustra suonando una campana e dando la loro offerta al bramino. Saliamo sulla terrazza e giriamo attorno alla cupola.

Guardiamo la città dall'alto, scendiamo e riprendiamo le nostre scarpe.
Nel locale è accesa una bacchetta che emette profumo per contrastare quello delle scarpe che vengono lasciate nell'interno.

Proseguiamo verso il lago sacro. Mentre sto riprendendo il movimento della via mi sento spingere da un lato. Abbasso gli occhi e vedo una mucca che, padrona della strada, prosegue imperterrita spostando di ostacoli.

Arrivati ai Gath (scalinate che scendono nel lago) dove i pellegrini si bagnano, ci viene impedito di entrare con le scarpe e di scattare fotografie.
Proseguiamo oltre credendo che la proibizione riguardi il ritrarre i fedeli e comprendiamo che sia giusto rispettare l'intimità delle persone. Ci spostiamo davanti ad un ghat completamente deserto, ma anche qui vale il divieto. Non si può fotografare nemmeno il lago.

Alcuni giovanotti ci hanno seguiti e ci mandano via. Passeggiamo lungo le viuzze del paese ed è piacevole farlo senza essere assaliti. Unico pericolo le motociclette che sfrecciano senza rallentare avvisando del loro arrivo con un colpo di clacson.
L'appuntamento per il ritorno è fissato alle 18,45 davanti alla scalinata del tempio. Il sole è tramontato e sta venendo buio. Ognuno sta tornando con un nuovo acquisto.
Famigliole intere di scimmie scorazzano sui cornicioni e saltano da una casa all'altra.
Alessandro propone per la tappa di domani (ci aspettano circa 370 chilometri di strada) di ruotare i posti ad ogni sosta. Un coro di approvazione si leva dalla metà del pullman sino alla coda. Nelle prime file silenzio.
Cena in albergo alle 20,30, poi grande sfida a burraco.

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