Venerdì 3 gennaio 2014

Il cielo è nuvoloso ma qua e là si intravedono squarci di sereno. L'areazione del pullman non funziona ed il parabrezza si appanna. Massimo si prodiga come pulitore e regolarmente passa uno straccio sul vetro. All'interno l'aria si fa pesante.

Umberto, il nostro autista, apre in parte l'unico finestrino che ha a fianco al posto di guida e lo ferma infilando un cacciavite fra il vetro e la scanalatura. Forse era meglio non scegliere un pullman cinese!

Percorriamo la statale 16 diretti a Trani. Alle 10,30 arriviamo in piazza del Popolo ma la signora Donatella, la nostra guida è in ritardo.

Si presenta dopo mezz'ora all'appuntamento e ci conduce prima attraverso i giardini pubblici, a cui si accede dalla piazza e sono pensili sui bastioni, per arrivare sino al porto.

Al di là dell'imboccatura, domina la scena la parte posteriore della cattedrale. Torniamo indietro per costeggiare la darsena, attorno alla quale si sviluppa il centro storico. Entriamo nella città vecchia percorrendo via Zanardelli, per poi svoltare il via Ognissanti, sino alla chiesa dei Templari.

Passiamo davanti alla chiesa di Sant'Anna ed arriviamo alla piccola chiesa di San Nicolello. Passato un voltone arriviamo in piazza Cesare Battisti che attraversiamo sino all'angolo opposto per imboccare vico Sedile Arcivescovado e trovarci davanti alla facciata della cattedrale.

Entriamo direttamente nella prima cripta e scendiamo per una scala nella chiesa di San Leucio, tempio bizantino che si trova al di sotto del livello del mare. Risaliamo e passiamo dalla prima alla seconda cripta dedicata a San Nicola Pellegrino che ha alte colonne ed è illuminata da grandi finestroni, con tre ingressi. Due laterali e cosa inconsueta per una cripta, uno centrale che la collega visivamente con la precedente.

La guardiana brontola: siamo in ritardo e sollecita la nostra guida ad affrettarsi. Se Donatella fosse stata puntuale e non si fosse attardata per portarci al forno, avremmo avuto più tempo per ammirare l'interno della magnifica Cattedrale.

Quando alla fine usciamo dal tempio la signora sbatte il portone indispettita brontolando: ”Si riapre alle quindici!”

Pranziamo poco distante in via San Nicola all'osteria Caccianferno. Ottime le trofie con zucchine e gamberetti, il riso patate e cozze, il filetto di branzino in guazzetto, il sorbetto al limone. Il tutto viene accompagnato da un buon vino bianco in caraffa. Il pullman è venuto a prenderci e lo raggiungiamo poco lontano. Pochi minuti prima delle 15, dopo aver radunato gli ultimi dispersi, partiamo percorrendo a ritroso la statale 16. Il sole ha bucato finalmente le nuvole ed ora beffardo ci abbaglia. Per il percorso di ritorno a Roma seguiamo una via diversa. Imbocchiamo l'autostrada diretti a Napoli. Lungo la strada decine di pale eoliche girano pigre, moderni mulini a vento della nostra civiltà assetata di energia. Dopo due soste ed un film alle 21 arriviamo a Roma in piazza dei Partigiani davanti alla stazione ostiense. Come i cavalli che sentono la stalla vicina, le nostre compagne di viaggio scalpitano, spingono e si affannano per raggiungere al più presto le valige e rientrare alle loro case. Salutiamo Massimo, Luciana e tutte le persone che più ci hanno manifestato simpatia durante il viaggio, mentre ci accolgono Paolo e Simonetta che ci sono venuti a prendere per passare assieme a noi un'altra giornata romana.

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