Sabato 17 luglio 2004

Il Woodpecher II ad Ancona

Partiamo da Rimini alle 15,30 diretti ad Ancona. Al porto turistico di Marina Dorica ci aspettano Francesco e Brunella che hanno lasciato ai Caraibi il Caracol e sono al comando di un Jeanneu Sun Odyssey 52,5, il Wood peker II, che é ormeggiato al molo N1.

Mia moglie Betta, mio figlio Gherardo ed io, siamo gli ultimi. Mio cugino Piersandro, i suoi figli Mariangela e Michele con Cristiana, la sua ragazza, sono già a bordo.

Scarichiamo le provviste e le sacche. Sembra di assistere ad un trasloco più che ad un imbarco. Scegliendo di iniziare da Ancona la nostra crociera, oltre ad accontentare Michele, che desiderava fare una traversata.

I componenti del gruppo

Siamo riusciti a riempire la cambusa di ogni ben di dio comprese trentaquattro bottiglie di vino. Non si sa mai, a qualcuno potrebbe venire fame o sete.

brindisi di benvenuto

Cena a bordo con brindisi di benvenuto: pasta al forno, farro col pesto da una parte, con carciofini e seppie dall’altra, torta salata e dolce.

La barca é splendida e imponente. Le tre cabine a nostra disposizione hanno ciascuna un bagno. Quella di prua, che occupiamo io e mia moglie, sembra una piazza d’armi, c’é anche uno sgabello e l’appoggio per scrivere.

Alle ventuno in punto si parte. Manovra perfetta ci mettiamo con la prua al vento ed issiamo le vele. I verricelli elettrici facilitano le manovre.

Il vento é teso e il mare calmo. Riusciamo, spinti solo dalle vele, a raggiungere una velocità superiore ai sette nodi. Tenere la ruota del timone é un piacere, mentre la barca si inclina spinta dal vento. La rotta é per novanta gradi e siamo di bolina.

Inseriamo il pilota automatico e usciti in mare aperto, lontani dalla costa raggiungiamo gli otto nodi e mezzo. La barca scivola veloce nel buio lasciandosi dietro una scia bianca. Il cielo é stellato. Lontano dalle luci della terra riusciamo a distinguere chiaramente i satelliti artificiali e a vedere delle stelle cadenti.

Fa abbastanza freddo e siamo tutti coperti. Il primo turno di guardia finisce dopo tre ore a mezzanotte. Scendo in cuccetta e cerco di dormire. Mi sveglio più volte perché nell’ampio letto non ho punti a cui appoggiarmi e scivolo in continuazione. La comodità non sempre ha solo lati positivi. Alle cinque mi alzo. C’é l’aurora e stiamo aspettando l’alba.

in attesa dell'alba

La costa della Croazia é in vista ed il sole sorge dietro una catena di monti specchiandosi sul mare. Durante la notte il vento é caduto ed abbiamo acceso il motore per un’ora. Adesso é rinforzato e filiamo nuovamente ad oltre sette nodi e con un angolo di bolina più stretto. Abbiamo percorso sessantacinque miglia.

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