Domenica 13 aprile 2003

Siamo molto a nord e la luce del giorno appare molto presto, filtra dalle finestre senza tapparelle e ci sveglia. In bagno un tubo flessibile, collegato al rubinetto del lavandino, sopperisce la mancanza del bidè. Lo strano aggeggio, per chi non é pratico, risulta di non facile uso. Rischio il lavaggio della faccia anziché delle parti del corpo interessate.

C'é un normale asciugacapelli appeso ad un gancio. Penso all'onestà dei popoli nordici, ma quando lo stacco per usarlo mi accorgo che il filo passa sotto al supporto ed é imprigionato in modo da impedire che un cliente possa impossessarsene e così pure il ferro da stiro é agganciato all'asse con una robusta catenella. Mi rincuoro al pensiero che 'tutto il mondo é paese' o quanto meno applica il motto: 'fidarsi é bene ma non fidarsi é meglio'.

Alle 7.30 colazione. La sala é già piena. Il gruppo di giapponesi che abbiamo incontrato all'arrivo si é impossessato dei tavoli e siamo di nuovo troppi tutti assieme.

Qualcuno di noi segue una strategia sopraffina. Ha mandato un avamposto che ha disposto sul tavolo delle stoviglie per occupare la posizione. Quando ormai tutti abbiamo finito e i giapponesi sono spariti, arrivano i comandanti che si siedono per consumare la colazione.

Saliamo in pullman. Maria ci accoglie e ci spiega che "io no parlo bene italiano, ma voi capire lo stesso".

Il colore del cielo é uguale a ieri: grigio. Cominciamo il giro della città in pullman. Passiamo davanti alla cattedrale, una costruzione in stile nazionale romantico con cinque cupole, una più grande al centro e quattro agli angoli come contrappesi. La pianta é a croce. Sui lati quattro portici a sei colonne sormontate da un'architrave a forma triangolare. Agli angoli sono poste le statue degli apostoli. La cattedrale, costruita nel 1868, si erge con una ripida scalinata sopra la piazza del senato che ha una leggera pendenza verso sud.

Al centro il monumento di Alessandro II. Maria ci descrive i monumenti: "Qvi a destra vedete palazzo di governo, Qva in angolo casa più vecchia, anno 1757". Poi rivolta a chi vorrebbe fare spese: "Siamo fuori sesone e negozi domenica sono chiusi". Il pullman passa davanti alla chiesa di San Giovanni. "La gente devono stare a piedi durante la messa e per i canti nessuno strumento deve accompagnarli". Le strade sono deserte.

Il paese ha fatto grandi investimenti in tecnologia. La Nokia una volta produceva solo stivali di gomma.

Passiamo davanti al porto commerciale dove un'enorme nave della Costa é ormeggiata per il rimessaggio invernale Prontamente Maria ci spiega che serve per "grande crociera lussuriosa."

Passiamo lungo una delle strade principali della città: "Molto noioso vivere qvi perché palazzi tremano per traffico". E' possibile fare un giro con una linea di tram circolare e a chi chiede dove sia la fermata più vicina all'albergo Maria gentilmente risponde: "io mostro poi qvando vedo". Le spiegazioni continuano e Paavo Nurmi, di cui vediamo la statua in bronzo davanti allo stadio, diventa un "corridoio che ha vinto il prezzo", alcuni palazzi avevano un "sotterranèo", in albergo possiamo chiedere i "propuscoli".

Dopo la fermata nella piazza del senato ne facciamo un'altra in un parco pubblico con un monumento moderno fatto con seicento canne di acciaio. Il mare poco distante é ancora ghiacciato. Le barche delle marine sono tutte in secco. I moli degli ormeggi sono ancora imprigionati dal ghiaccio.

Passiamo davanti a una "chiesa di roccia" scavata nel granito, che all'esterno assomiglia ad un bunker fatto con grossi massi sormontato da una calotta di rame. I giardini verdissimi d'estate, qui piove molto in luglio ed agosto, adesso sono marron scuro. La neve appena sciolta ha lasciato a terra polvere e qualche pozzanghera dove sguazzano i germani.

Continuiamo a girare attorno alla penisola poi torniamo al porto dove parte il traghetto per la fortezza. "Io ho tutti li bilietti, voi andate io seguisco. Quando uno si perde deve notare, melio di no".

Saliamo sul battello ed impavidi prendiamo posto all'esterno per goderci il panorama. Siamo tutti ben coperti ma lungo il tragitto molti abbandonano il ponte e si riparano in quello sottostante chiuso e riscaldato.

Attraversiamo l'isola per raggiungere l'estremità a sud ed ammirare il panorama di un mare ancora pieno di ghiaccio. A fianco, lungo il canale, entrano le navi.

Dei bambini vestiti come piccoli elfi distribuiscono di casa in casa rami decorati con fiori di carta. Si tratta probabilmente di una tradizione bene augurante della domenica antecedente la Pasqua in attesa dell'arrivo della primavera. In cambio i piccoli ricevono caramelle e cioccolata. Cerchiamo di fotografarli ma si vergognano e scappano appena tentiamo di inquadrarli.

E' previsto che la nostra permanenza sull'isola non debba protrarsi più di un'ora e dobbiamo affrettarci per riprendere il traghetto. Non capiamo il perché di tanta fretta. Il pranzo é libero, il pomeriggio pure. Anche l'autista del pullman aveva una grande fretta di liberarsi di noi: é domenica e nessuno rinuncia volentieri a passare la festa in famiglia.

Entriamo all'interno della cattedrale Luterana. Ci hanno già detto che la chiesa é spoglia e non contiene immagini ma l'insieme ci colpisce. I banchi chiusi in legno e le decorazioni in stile rinascimentale danno al monumento una grande eleganza ed ispirano un profondo raccoglimento. La chiesa é riscaldata ed é piacevole soffermarci a pregare per alcuni minuti.

Usciamo e ci dirigiamo alla cattedrale otodossa ma é chiusa dalle 12 alle 15 e rimaniamo delusi all'esterno.

Ritorniamo all'albergo per riposare e scaldarci prima dell'appuntamento delle 15 con Daniela, davanti al teatro svedese per un giro extra della città. Qui parte la linea numero 24 che termina davanti all'isola di Seurasaari. Vi si accede a piedi attraverso due ponti in legno. Tutta l'isola é destinata a parco e museo all'aperto. Vi sono state portate le antiche case in legno della Finlandia. Piccoli scoiattoli scorazzano senza paura fra gli alberi e prendono dalle mani dei bimbi il cibo.

Risaliamo sull'autobus e paghiamo di nuovo due euro al conducente per la corsa. Siamo gli ultimi e resto in piedi. Una ragazza bionda dagli occhi azzurri mi guarda e mi sorride. Mi rendo conto di essere invecchiato. Si alza e mi cede il suo posto.

Quando arriviamo di nuovo al teatro che si trova alla fine dell'Esplanadi sono le cinque e la giornata del turista non può finire qui. Ci dirigiamo verso ovest percorrendo la via Bulevardi, passiamo davanti al cimitero e alla vecchia chiesa luterana. Incontriamo altri componenti del gruppo che hanno fatto un diverso giro: hanno tentato di giungere alla chiesa di pietra ma si sono persi. Daniela cerca di indirizzarli studiando la carta e ci incamminiamo come per accompagnarli, ma arrivati alla strada da percorrere anziché girare a destra giriamo a sinistra e ci dirigiamo a sud. Quando ce ne accorgiamo é ormai tardi per cercare di raggiungere ancora la chiesa. Proseguiamo ed arriviamo di fianco alla chiesa di San Giovanni. Il gruppo rientra in albergo mentre io e Betta cerchiamo di entrare nel tempio. Giriamo tutto attorno e tentiamo di aprire tutte le porte che incontriamo senza successo.

La nostra guida ci accennava che i Finlandesi non sono molto praticanti. Anche se lo volessero non vedo come lo potrebbero fare, visto che le poche chiese la domenica sono quasi tutte chiuse.

Torniamo all'Esplanadi e sono solo le sei e mezzo. Ancora troppo presto per chiuderci in albergo. Si é alzato un vento freddo e siamo stanchi. Prendiamo il tram della linea 3T, una circolare che con un lungo giro ci porta a spasso per tutta la città. Dopo cinquanta minuti scendiamo alla stessa fermata dove siamo saliti. Pochi minuti in camera e poi pronti per la cena. Insalata per primo piatto, quindi un sugo a base di carne con riso. Per finire una merendina decorata con foglie di menta, bagnata in uno sciroppo e accompagnata con poca panna.

Mario ha ricevuto dalla Sonera, customer car della Tim, un messaggio che lo invita a correggere l'ora del telefonino. "Ma sanno proprio tutto questi" esclama.

Infatti poco dopo arriva un secondo messaggio: "Ricordati di abbassare le mutande quando ti siedi sul water se no te la puoi fare addosso!" firmato i servizi della Tim, ma era un messaggio di Paolo.

Un ultimo giro attorno alcuni isolati per ammirare la luna che fa capolino fra alcune leggere nuvole. Speriamo che domani splenda il sole.

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