Lunedì 21 aprile 2003

Alle 8 siamo pronti per iniziare la passeggiata lungo le strade deserte della città. E' giorno di festa ed abbiamo tutto a nostra disposizione.

Aggiriamo il cantiere lungo la strada principale ed arriviamo alla cattedrale. Il tempio in stile neoclassico ha un'imponente facciata a sei colonne. L'interno é a tre navate ed in fondo a quella di destra si trova la cappella barocca di San Casimiro. La torre campanaria é staccata dall'edificio della cattedrale. Sorge sulle fondamenta delle fortificazioni del castello basso. La parte inferiore, del quindicesimo secolo, é cilindrica, quella superiore, costruita successivamente, ha forma ottagonale.

Ci dirigiamo verso il centro costeggiando l'università, attraversiamo il quartiere ebraico e sbuchiamo nella piazza a forma di banana dove si trova il municipio (Rotûse), edificio in stile neoclassico.

Verso l'estremità alta passiamo davanti alla Basilica di San Casimiro (Sv Kazimiero Baznycia), con la cupola a forma di corona, che apre solo alle 10.

Entriamo nella chiesa ortodossa del Santo Spirito (Sventosios Dvasios Cerkveé), posta leggermente all'interno rispetto alla strada, al di là di un arco che delimita un giardino. In stile primo barocco, con due torri simmetriche sulla facciata e un'ampia cupola. L'interno ha un decoro rococò dai vivaci colori.

Non riesco a trattenere il desiderio di fotografare questo incredibile spettacolo e, dato che é in corso la cerimonia, vengo redarguito da un sacerdote. Usciamo e raggiungiamo la basilica di Santa Teresa (Sv Teresès Baznycia) che ha annessa, dietro alla Porta dell'Alba delle mura medievali della città, una cappella con un'immagine miracolosa della Madonna (Iraustros Vartu Koplicia). Sia nella cappella, sia nella chiesa sono in corso le cerimonie eucaristiche e non riusciamo ad entrare. Riesco solo a mettere il naso nella chiesa entrando dal fondo. Mi trovo lateralmente, di fronte ai fedeli che sono stipati sin davanti all'altare.

Uomini con lineamenti squadrati e donne con fazzoletti multicolori sui capelli. I loro volti esprimono un profondo raccoglimento. Raggiungiamo all'altra estremità della piazza una chiesa ortodossa decorata a due colori: ocra e marron. Una schiera di donne sta lucidando gli ottoni del tempio e ci permette di dare solo un rapido sguardo all'interno.

La passeggiata termina con la visita di due chiese (Sv Onos Baznycia e Bernardinu Bazycia). La prima, chiesa luterana di mattoni in stile tardo gotico, é addossata alla basilica cattolica di San Bernardino, il cui interno non é ancora stato restaurato e non sembra nuovo come la maggior parte di quelli delle altre chiese. Di rilievo sono gli altari in legno.

Saliamo sul pullman alle 10 e ci dirigiamo all'aeroporto.

Daniela ci saluta: "Arrivederci in giro, in giro. Siamo arrivati qui anche grazie alla mia ostinazione."

Il viaggio sta per finire e si parte. Dopo dieci giorni ognuno desidera tornare a casa, ma questa volta.... restare qui con un'altissima e stupenda ragazza nordica....

In aereo un'hostess con un'acconciatura alla Pippi Calzelunghe e dagli occhi verde chiaro mi fa sognare.

Osservandola meglio, mentre ci serve, noto due spalle e dei bicipiti tali da far temere le conseguenze di un abbraccio: meglio, molto meglio, una cosa più delicata e calda.

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